Quando, dopo la brutta sconfitta di Poggibonsi, dirigenti ed allenatore diedero il là ad una rivoluzione tecnica e non solo di portata extralarge, fui onestamente pervaso da una buona dose di scetticismo.
Proprio per la dimensione inconsueta ed eccessiva del cambiamento, non disconoscendo allo stesso modo i principi morali ed i valori ispiratori del nuovo tecnico azzurro.
Oggi, dopo nove risultati utili consecutivi (6 pari e 3 vittorie e per ritrovare una serie migliore bisogna rimettere indietro le lancette a dieci anni fa in Eccellenza) sarebbe fin troppo facile affermare il contrario, anche alla luce della straordinaria empatia prodotta da tutte le componenti, e cioè società, squadra, allenatore e tifosi.
In due mesi siamo passati “dall’ importante è evitare gli ultimi due posti in classifica” a …“sarebbe bene fare l’eventuale spareggio salvezza in casa” fino alla speranza in una salvezza diretta in quel fatidico giorno di Maggio sempre ricorrente nelle parole post gara di Rigucci.
Aver rimesso con pieno merito la testa fuori dall’acqua non significa aver centrato il traguardo: di questo, proprio un soggetto di “campo” ed assai pragmatico come Atos è il primo ad esserne oggi consapevole.
Pensiamo poi a come il calcio sia imprevedibile: dalle mani prodigiose di Timperanza sul rigore nel derby ad oggi la Sangio ha recuperato 6 punti ai rivali, passando in sole tre giornate da meno 3 a più 3 in classifica sullo stesso Montevarchi.
Una cosa che, seppur con le debite proporzioni, riporta alla mente ciò che accadde nel campionato di serie C 1975-76, quando gli azzurri del duo Macchia – Furelli seppero conquistare un incredibile salvezza anche a spese della formazione rossoblù.
Un risultato che ancora oggi, dopo quasi 50 anni, rimane scolpito nella mente e nel cuore dei vecchi appassionati e che, all’epoca, venne festeggiato come una promozione.
E quindi, consapevoli che la strada è ancora lunga, ci prepariamo a vivere il finale di stagione con il cuore in gola ma con una solida certezza: quella di avere davanti una squadra e un allenatore pronti a dare tutto e di più fino in fondo. Se pensiamo a come eravamo messi non è certamente poca roba !