Assieme a Vieri Regoli, Alberto Muscas e Federico Mazzolli, mister Stefano Calderini completa il nutrito gruppo di ex da parte giallorossa nel Poggibonsi che Domenica sarà a San Giovanni. Rispetto ai tre calciatori c’è stato molto meno in azzurro, arrivò nel 2013 in Eccellenza e la sua esperienza duro poco più di cinque mesi: “Finì male – afferma in esclusiva alla nostra testata – ma di quella promozione qualcosa sento anche di mio perché fu intelligente il mio successore a continuare sulla linea da me intrapresa nei mesi precedenti quando magari, per aver allestito una squadra totalmente nuova, impiegammo un po’ di tempo per ingranare. Il mio lavoro, insomma, un po’, alla fine credo sia servito e San Giovanni ha ritrovato una categoria che sicuramente gli è più consona per il proprio blasone”.

IL SUO RITORNO IN SERIE D – È ritornato nella massima serie dilettantistica dalla porta principale a distanza di tanti anni: “ L’ultima mia stagione in Serie D è stata nove anni fa alla guida dello Scandicci, da allora ho sempre avuto esperienze in Eccellenza e nello scorso campionato ho avuto l’opportunità di sposare questa causa in un torneo decisamente anomalo. Con grande soddisfazione ho ritrovato questa è categoria, non volevo essere etichettato soltanto come un allenatore di Eccellenza e così, alla fine, mi sono gettato in questa avventura. Si parla di un altro mondo rispetto ai campionati regionali, da allenarci alle sette la sera al primo pomeriggio è tutto un altro mondo e trovi davanti a te società strutturate magari proprio come il Poggibonsi“.

OBIETTIVO SALVEZZA – Vedendo la classifica sembra strano, Stefano Calderini però fa il pompiere e come gli ha chiesto la società resta con i piedi ben saldi a terra guardando come obiettivo primario la salvezza: “Da neopromossa la società mi ha chiesto di poter mantenere la categoria, finora stiamo facendo un buon lavoro e la partita di domenica è stata la ciliegina sulla torta di un momento particolarmente felice per noi. Abbiamo avuto anche i nostri periodi no, l’assenza di un attaccante centrale in qualche caso si è fatto sentire e non è un caso che abbia lavorato molto sull’aspetto difensivo tanto è vero che, a oggi, siamo la migliore difesa del girone. Ho dovuto, insomma, fare di necessità virtù cercando prima di non prenderle e poi sfruttare al massimo le occasioni che ci sono capitate davanti. Un futuro nei professionisti? La società è molto strutturata, ci permette di lavorare al massimo grazie anche a un doppio allenamento che possiamo fare di mercoledì e c’è un entusiasmo forte dovuto alla scorsa promozione e ai risultati che sta conseguendo la squadra. Ci sono, poi, un gruppo di imprenditori che sostengono la società e questi domani potrebbero anche ambire ad un salto nei professionisti. Secondo me ci sono tutte le basi”.

LA SANGIO COME AVVERSARIO – Sicuramente i nostri azzurri stanno passando il miglior momento dall’inizio della stagione e questo il mister lo sa davvero bene: “Affrontiamo la Sangiovannese in un periodo molto importante, sicuramente il loro più favorevole dall’inizio dell’anno. Che cosa temo in particolare? La loro compattezza, è una squadra che ultimamente ha subìto solo un goal perlopiù da calcio di rigore e ha alcune individualità importanti come Cipriani, Bellini o Vassallo, per fare degli esempi, che possono senz’altro decidere in qualunque momento da partita. hanno, inoltre, tanto entusiasmo e questo può fare la differenza più di un giocatore o di una giocata di un singolo”.

CHE PARTITA SARÀ – Il mister non ha dubbi, d’altronde i risultati conseguiti dalle due squadre ultimamente parlano abbastanza chiaro: “Parto dal presupposto che giocare a San Giovanni è sempre molto dura per qualunque avversario, ci hanno lasciato le penne in tanti e anche l’Arezzo allora primo in classifica non è uscito indenne da questo campo. Sarà una partita apertissima, non vedo a oggi un favorito e penso che anche il gemellaggio tra le due tifoserie aumenti, di non poco, il valore di questa gara che sicuramente vedrà due formazioni affrontarsi a viso aperto per continuare nel loro momento. A noi piace stare indubbiamente lassù, alla Sangiovannese preme più che altro uscire da una zona non troppo rassicurante di graduatoria”.