20 anni non sono passati ma poco ci manca. Torniamo indietro con la mente alla stagione 2005 2006, sotto la discussa Presidenza Ciancilla partiamo nel torneo di serie C1 a fari spenti, senza particolari ambizioni ma con un organico, soprattutto un allenatore vedi Piero Braglia, che sulla carta avrebbe potuto portare buone soddisfazioni. E così alla fine fu, in quella squadra dei vari Caleri, Calori, Lacrimini, Mocarelli, Sarno, Scalise, Scugugia tanto per citarne alcuni spiccava proprio il tridente della foto più sopra: Francesco Baiano, Raffaele Giglio e Christian Kanjengele. C’erano, in verità, nel reparto avanzato anche Christian Biancone e Younes Chaib ma i tre più sopra raffigurati, almeno inizialmente, avevano una marcia in più. La sorpresa sicuramente più impositivo fu Raffaele Giglio che, preso dal torneo di Serie D dal Voghera dove era solito fare valanghe di goal, cominciò subito alla grande la sua avventura in azzurro con un goal al debutto in campionato con il Pisa. Seguì, praticamente un mese dopo, la doppietta col Gela (e la foto fa proprio riferimento a quella partita) più altre marcature fino al marzo del 2006 dove, all’indomani della trasferta di Napoli, probabilmente per incomprensioni con mister Braglia, prende la valigia e se ne va sbattendo alla porta alla pari di Giuseppe Morandini, tornato come ben sappiamo alle dipendenze azzurre ormai da oltre un anno. più controversa la storia di Kanjengele; alla fine mise a referto soltanto due reti su 17 presenze ma il suo fu una sorta di rapporto di amore – odio non solo con l’allenatore ma anche con la piazza tanto che per un periodo, addirittura, fece perdere anche le sue tracce. Quella Sangio ha raccolto il massimo risultato della sua storia, arrivò infatti quinta in classifica partecipando ai play-off e venendo eliminata solo dopo un doppio 0-0 dal Frosinone che poi festeggiò la promozione in serie B. Davvero altri tempi, un altro calcio che chissà se potrà mai essere rivissuto da tutti noi amanti dei colori azzurri.