Ho chiuso il mio articolo di auguri a Giovanni Galeone scrivendo che, al di là dei propri meriti, non avrei inserito il suo nome in una mia personale classifica dei primi dieci allenatori della storia della Sangio.
Inevitabili, a questo punto, i tanti messaggini privati e la richiesta di esplicitare i nomi della mia personalissima e opinabilissima top ten.
Due cose innanzitutto e, cioè, che la valutazione non sempre è proporzionale ai risultati conseguiti nel passaggio ad una società e, in maniera opposta, invece la misura può essere proprio data da ciò che un tecnico ha rappresentato per un club. (Per il Cavriglia Mini vale più di Sarri e Costanzo Balleri ha significato poco per la Sangio, pur essendo un allenatore molto bravo)
Detto tutto ciò diciamo che vado a sensazioni, lasciandomi trasportare dalla bravura ma anche dalle emozioni che un personaggio è riuscito a trasmettermi dagli spalti, avendo meno frequentato gli spogliatoi.
La mia top ten personale, e ripeto personale, esclude tutti gli allenatori antecedenti il 1965, vale a dire l’anno delle mie prime partite viste e vissute al vecchio Galli.
Non ci sono dentro quindi il sor Guido Lenzi da Firenze che fu il primo vero “mister” della Sangio o Italo Acconcia che guidò la squadra alla vittoria nel campionato 1958.
Non ci sono il “ginnasiarca” Gastone Boni da Padova né i milanesissimi Dario Compiani e Martini.
E neanche Arduino Romoli e il pioniere Ezio Bianchi, né Bulgheri né la gloria olimpica Arturo Maffei da Viareggio e neanche Rodolfo Wolk, il leggendario cannoniere della Roma di campo Testaccio.
Ed allora incominciamo in questo che vuole essere poco più di un semplice gioco…..azzurro !
Al primo posto e non riesco a scinderli ci sono Piero Braglia e Giuseppe Sannino.
L’attuale tecnico dell’Avellino ha guidato la Sangio in tre diverse occasioni sfiorando il successo finale, ma la grande capacità tecnica ed intuitiva unite alla schiettezza unica della persona ne fanno per me un personaggio straordinario.
Nelle non molte occasioni che abbiamo di sentirci io gli ricordo sempre come avrebbe meritato ancora di più in carriera (e forse lui ricambia per chi scrive). Personaggio sincero e limpido spesso in un contesto dove ipocrisia e il resto la fanno da padrone.
E poi Giuseppe Beppe Sannino, un anno di calcio fatto di tecnica e di emozione pura. Chiedete a Ciccio Baiano o a Beppe Morandini delle capacità di questo tecnico il cui limite è quello forse di non gestire al meglio i momenti di difficoltà. E a me sinceramente dispiace non vederlo più dove meriterebbe di stare.
Terzo posto per Francesco Petagna che ho onorato personalmente con il mio amico Pelagani al cimitero di Trieste.
Quanti ricordi e quante belle partite sotto la guida di Don Francesco nostro …..un altro calcio ok, ma la sua saggezza e le sue conoscenze restano scolpite nei sangiovannesi.
Al posto numero quattro il mio amico Maurizio Sarri di cui mai ho discusso la capacità tecnica quanto una certa predisposizione all’integralismo che non amo sufficientemente.
Posizione numero cinque per un personaggio picaresco passato da noi solo per pochi mesi. Parlo di Pasquale Morisco, un misto di pugliese e di toscano, un uomo apparentemente così ma che di calcio ne sapeva….parecchio parecchio !
E ricordo quando io ragazzo gli rilanciavo il pallone e lui mi stuzzicava con quel suo gergo così tipico !
Gli altri numeri cinque li metto invece in ordine sparso: Maurilio Prini il mio caro Mauro delle Sieci, Paolo Indiani da Certaldo, Attilio Sorbi la persona più educata che conosca, Pierino Cucchi che fu un innovatore per tanti versi e Giovan Battista Fabbri che rischiò una salvezza a dir poco clamorosa nel lontano 1972. E quindi, come avrete letto, in questa mia personalissima classifica non resta fuori solo Giovanni Galeone ma anche tecnici vincenti alla guida della Sangiovannese come Silvano Grassi da Signa, Leonardo Acori, Romano Magherini, Gianfranco Casarsa, Andrea Benedetti o Giampiero Colcelli: sul tecnico di Mercatale andrebbe, a dire il vero, fatto un discorso a parte perché ha lavorato più che bene in anni non facili creando un gruppo di ragazzi straordinario per dedizione e attaccamento alla maglia. E poi un caro amico, un bravo allenatore e un ottima persona. Così come meritano una citazione i tecnici degli anni non facili, Caroni, Pancini, Marco Coppi, Fabio Fraschetti. Così come sta scalando consensi a ripetizione il nostro attuale tecnico Iacobelli bravo e legato al club. Chiudo solo riservando un pensiero affettuoso a coloro che mai si sono rifiutati di dare il proprio contributo alla causa nel momento del bisogno e penso a Rino Ciantini, a Egidio Zaini, al grande Beppe Furelli. Non saranno nella mia top ten ma certamente lo sono nel mio cuore. Ed ora via alla discussione, ricordando sempre come la donna più amata non sia necessariamente la più bella, anzi…..
Classifica
1) Braglia e Sannino
3) Petagna
4) Sarri
5) Morisco
6) Prini
7) Cucchi
8) Sorbi
9) Indiani
10) Fabbri
Nella foto più sopra da sinistra Sannino, Braglia e Francesco Petagna