Sempre schietto e non potrebbe essere altrimenti. Difficile con lui scrivere un’intervista monotona, vuoi per il carattere non certo introverso vuoi perchè in questo “balocco” ci mette decine di migliaia di Euro di pari passo ai suoi cari. A Lorenzo Grazi (nella foto di Mauro Grifoni assieme a capitan Mugelli) il pari con lo Scandicci l’ha accontentato fino a un certo punto, vuole comunque una reazione fin da domani sul neutro di Forte dei Marmi e sopratutto non accetta minimamente che la squadra si senta già appagata: ” Con lo Scandicci è stata una partita difficile da inquadrare e son dell’idea che se non ci fosse stato quell’errore sul gol loro avevamo a quest’ora due punti in più in classifica e sopratutto la salvezza già acquisita. E’ un pari che allunga la serie positiva mettiamola così ma sarei ipocrita se affermassi che sono uscito contento dallo stadio. Se la squadra si sente già appagata del tutto ? (ride n.d.r) Guardate, se questa squadra ha nel DNA anche un solo 5% del mio carattere non può certo sentirsi appagata. Siccome l’ho costruita tutta io, so che tipo di giocatori ho scelto anche fuori dal rettangolo di gioco come mentalità non credo che accada proprio. Una cosa è chiara e voglio che la scriviate a caratteri cubitali: io gioco sempre per vincere, domani voglio vincere perchè c’è da onorare oltre che il sottoscritto anche una maglia gloriosa qual è quella della Sangiovannese e continuare a dare delle soddisfazioni agli ultras che sono semplicemente dei grandi. Al momento col budget minore rispetto a tutte le squadre che sono attorno a noi siamo ad un passo dalla salvezza e ci giocheremo questo quarto di finale col Matelica. Ad oggi è un campionato ottimo, abbiamo tutte le componenti per migliorarci a partire dalla staff tecnico fino a tutti coloro che giornalmente lavorano per la mia società vedi i magazzinieri o Artemio il giardiniere che Domenica con un tempo in quel modo ha fatto un miracolo presentandoci un terreno di gioco perfetto. Ripeto, non esiste sentirsi appagati anzi dobbiamo dare ancora di più perchè ci chiamano Sangiovannese”. Non può non esserci una domanda sul futuro e lui di tutto punto risponde: ” Finiamo bene la stagione, giochiamo alla morte queste partite che restano e dopo mi ritirerò assieme alla mia famiglia per programmare il futuro. Con le antenne ben dritte e lo sottolineo sulla questione della gestione dei campi da gioco. Lavorare in queste condizioni è difficilissimo, tutti ormai lo sanno. Un nostro futuro lontano da San Giovanni ? No, non ci pensiamo proprio. Restiamo e volentieri”.