Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: Ottica Merli
Alla fine dei conti non sono tornato a casa incazzato come mi è successo tantissime volte, e succederà ancora in altre occasioni ne sono sicuro, ma a mente fredda, a molte ore dal fischio finale, dico che accetto ma con un pizzico di rammarico questo 0-0, che se non altro ha permesso di muovere la classifica e di chiudere la serie negativa al Brilli Peri nei confronti tra le due formazioni. Direi che è l’unica nota positiva della giornata, se però analizzo bene la partita senza che nessuno si possa offendere ho visto il Montevarchi più scarso degli ultimi anni, una squadra senza arte né parte, priva di attaccanti dopo l’infortunio a Priore e contestata, non a caso, anche al triplice fischio dai suoi sostenitori con un eloquente “meritiamo di più” partito dalla curva sud che, per certi versi, conferma quanto ho appena detto. Nemmeno noi abbiamo brillato chissà quanto, soprattutto nel primo tempo, ma nella ripresa c’è forse presa quella strizza di poter osare di più contro una formazione in palese difficoltà, che ha quasi sempre giocato a pallonate e se si escludono due mezze occasioni nel primo tempo non ricordo quando Patata possa aver salvato il risultato. Ecco perché nasce un po’ di rammarico, detto che a me torna sempre utile un risultato positivo quando affronti il Montevarchi di contro, però, viene logica questa riflessione al termine di uno dei derby probabilmente più brutti della storia del calcio, dove chi ha pagato il biglietto farebbe bene a richiedere il rimborso e le sole vincitrici sono state assolutamente le due tifoserie, con gli immancabili sfottò di turno ma senza che ci siano state situazioni spiacevoli all’interno e fuori dallo stadio. Ragazzi, non nascondiamoci dietro un dito; tecnicamente siamo superiori a loro e potevamo e dovevamo fare di più, ma ormai è acqua è passata e approfitteremo di questa settimana per riposarci un po’, sperare di recuperare Santeramo che come si è visto ieri è uno dei pochi elementi indispensabili per il gruppo e pensare, con la massima carica, al ritorno in campo tra due settimane contro una Orvietana dai risultati alterni ma che, per la classifica che vanta, non può certo venire a San Giovanni a regalarci qualcosa. Ci aspettano sette finali, un campionato dove nessuno tende a regalare niente e che ogni partita può nascondere insidie molto più grandi di quanto si possa pensare, vedi le inaspettate sette pere che il Livorno ha preso ieri a Ghivizzano contro una squadra che non ha assolutamente da chiedere più niente al campionato. A oggi, è inutile nasconderlo, il rischio di finire dei play-out è alto e tutto dipenderà da come si affronteranno le restanti partite che ci attendono da qui alla conclusione del campionato che, tanto per cambiare, semmai riuscissimo a mantenere la categoria sarà messo in archivio come l’ennesima stagione di sofferenza. E anche se ci siamo abituati da sempre non è che questa cosa suoni come la più grande delle conquiste ottenute, tanti e più anni di anonimato cominciano sinceramente a stancare. E le sempre minori presenze allo stadio lo testimoniano.