Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: Sangiovannese 1927 (Cosimo Bargellini)
Ho perfino scomodato il grande Lucio Battisti nel titolo ma quanto da me scritto, almeno credo, racchiude il momento della nostra cara Sangiovannese. Se riavvolgiamo il nastro di una settimana ricordiamo esattamente la trasferta di Figline, dove è stato costruito tanto ma finalizzato zero cosa che, invece, con un pizzico di sano cinismo, è avvenuta ieri sul neutro di Tavarnelle al cospetto di una Fulgens Foligno che, contrariamente a quanto avevo pensato, è parsa formazione piuttosto modesta specie nel reparto arretrato per gli investimenti fatti nel corso dell’estate. Quello che più importa è il risultato, l’abbiamo centrato con pieno merito, ma il dar seguito anche alle prestazioni delle ultime settimane ha confermato come questa Sangiovannese sia una delle più belle, almeno a questo punto della stagione, che stiamo vedendo da qualche anno a questa parte. Cosa accadrà in futuro non lo posso e non lo possiamo certamente sapere ma, ormai da alcune partite, costruiamo tante palle goal e riusciamo ad arrivare spesso e volentieri in area avversaria pur non essendo sempre molto precisi, a esempio se ieri alla fine del primo tempo fossimo stati sul 4-0 nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. Poi, perché è fisiologico in tanti casi, può arrivare il braccino corto e il rigore che abbiamo regalato ha creato quei 20 minuti abbondanti di suspence che però, e non è proprio una cosa secondaria, non ha cambiato l’esito finale della partita. Nel secondo tempo potevamo amministrarla meglio, questo è abbastanza vero, ma anche non scordiamoci che siamo soltanto al 16 settembre, che le gambe ancora devono arrivare ad avere un minutaggio decente e davanti guarda caso c’è pure un avversario che non avrà magari impressionato come già scritto ma che vanta elementi che, da un momento all’altro, con una fiammata, possono cambiare l’esito della giornata. Vedi il rigore dí Khribech, l’unica occasione importante che gli abbiamo regalato e che lo stesso marocchino ha trasformato in oro. Sono sicuro che senza quell’episodio non avrebbero mai impensierito il pur sempre attento Lorenzo Barberini. E così siamo arrivati a centrare il primo successo della stagione, che dà grande morale alla squadra e forte consapevolezza nei propri mezzi dovendo, soprattutto, preparare una settimana di lavoro che ci porterà in casa di un FollonicaGavorrano che, come da tradizione, ha costruito una rosa per primeggiare e rendere dura la vita all’avversario. A Dio piacendo domenica prossima partirò per la Maremma però fiducioso, c’è il caso anche di tornare con una sonora sconfitta perché in questo sport ci sta tutto ma di sicuro non partiamo assolutamente battuti merito di un gioco in cui la palla raramente è in aria e si cerca, con insistenza, il classico “palleggio” senza strafare. Vedo poi un gruppo correre su ogni pallone, anche quando il fiato viene meno come nella seconda parte della ripresa di ieri si stringe i denti badando poco alla bellezza e molto al concreto. La sana pallonata, insomma, non è mancata nei minuti finali della partita e si vince anche così. Non dimenticherei la panchina, con i recuperi dagli infortuni sempre ieri avevamo inizialmente a sedere quattro titolari come Pertica, Nieri, Romanelli, Lorenzoni oltre a Gianassi che rientrerà domenica. Vi sembra poco ? A me pare proprio di no ! Bravi tutti insomma, non abbiamo fatto chissà cosa ma intanto siamo tornati da una trasferta, perché all’atto pratico così, con tre punti preziosi e un morale altissimo per preparare l’immediato futuro.