Chi come il sottoscritto ama questi colori non avrà fatto a meno di fare un piccolo conto alla rovescia già poco dopo il triplice fischio della gara di Lentigione. Per quanto mi riguarda già sulla strada del ritorno dall’Emilia assieme a due miei amici pregustavamo un Fedini a festa, con almeno 2000-2500 tifosi e tutto bello colorato di azzurro dato che difficilmente da Lentigione le presenze avrebbero superato ad essere larghi le 30 unità. La mazzata arrivata Martedì delle porte chiuse poi riapertesi sul neutro di Borgo San Lorenzo ha un pò gustato il clima inutile nasconderlo ma in fin dei conti ci giochiamo sempre l’accesso alla serie D partendo da un risultato che non permetterà di dormire sonni tranquilli ma nemmeno di scendere in campo con l’obbligo di vincere per salire nella categoria superiore. Per essere chiari, preferisco di gran lunga partire con un 1-0 a favore piuttosto che uno 0-0 o peggio ancora un risultato da ribaltare. Fortuna che Domenica ormai è vicina perchè io – personalmente – sono arrivato ai limiti dello stress se penso all’appuntamento che c’attende e che volevamo arrivasse da quel maledetto giorno di Luglio del 2011 quando fu decretata la cancellazione del Marzocco dai tornei professionistici. Qualcuno mi potrà dire ” E che ti produce stress pensare ad una partita di pallone ???” e io posso rispondere senza troppi indugi: SI ! Non me vergogno – e perchè mai poi dovrei farlo – affermando che è proprio da Domenica che penso alla gara di ritorno e agli eventuali scenari che potremmo trovare in caso di…… meglio non citarla va ! Come ben sapete ho questi colori nel cuore ormai da anni, ho cominciato a seguirli ( e talvolta maledico quella Domenica……) nel lontano 1989 e in qualità di giornalista 6 anni dopo cercando spesso e volentieri ma con scarsi risultati di rappresentare la categoria in maniera obiettiva e non di parte. Purtroppo però con i campionati la passione è cresciuta, ho dato poco peso pur di seguire la squadra anche ad alcune e purtroppo pesanti situazioni fisiche che m’attanagliano dal 22 Giugno del 2003 e nonostante la radiazione dai professionisti non ho mai mollato di un centimetro. D’altronde se sei tifoso VERO di una squadra hai una “condanna a vita” e pur rosicando se la seguivi con passione a Perugia o Salerno devi farlo anche a Bucine, Castelnuovo o Calenzano per esempio. I tifosi da “categoria” gli odio con tutto me stesso, coloro cioè che quando giocavi proprio negli stadi sopraccitati ti fermavano per la strada chiedendoti ” Oh, domani giochiamo a Perugia ci sei ???” mentre ora sempre fermandoti domandano ” domani dove giocate ?” Cioè, fatemi capire: nei professionisti era “giochiamo” e nei dilettanti “giocate”? No, non ci siamo proprio ! Non apparterò mai a questa categoria, finché la Sangio giocherà io la seguirò che sia a Perugia, Spoleto, Foligno piuttosto che Calenzano, Sesto o San Giustino. Ecco il perché di questo mio ricorrente pensiero verso Domenica, che credo senza ombra di dubbio riguardi anche molti altri tifosi che in barba alla categorie e all’avversario ci sono sempre stati anche e sopratutto durante la settimana agli allenamenti. Coraggio amici azzurri, il fischio d’inizio s’avvicina ce la possiamo fare !
Foto: Mauro Grifoni