Scritto da Massimo Bagiardi

In un’ipotetica combinazione di risultati da mettere in preventivo nella giornata di ieri quella uscita se non è la peggiore poco ci manca. Non avevo dubbi sulla vittoria del San Donato, i pareggi di Flaminia e Trestina ma, soprattutto, il successo del Terranuova contro il Poggibonsi ci hanno purtroppo relegati in una posizione di graduatoria molto preoccupante, non parlo nemmeno più di salvezza diretta perché mi sembra di prendere in giro chi ha ancora la bontà di leggermi ma, numeri alla mano, rischiamo di finire in Eccellenza diretti o, nella migliore delle ipotesi, ma non ne sono poi così tanto convinto, di poter giocare i play-out in casa con i favori del pronostico. Una cosa, questa, che firmerei subito col sangue ma il calcio è imprevedibile, oggi siamo a un punto dal baratro con nove di questi a disposizione sperando di poterne conquistare più possibili per poi il 4 maggio fare tutti i conti necessari. Livorno in casa giovedì, trasferta a Civita Castellana dopo Pasqua e, all’ultima giornata, il match con il Terranuova che, a oggi, rappresenta davvero uno spareggio per restare in categoria. Nel corso del campionato ci siamo fatti più volte male da soli, gettato al vento punti importanti e la gara di sabato giocata a Seravezza con due rigori sbagliati, di cui uno è al 95º, non ha fatto altro che acuire una situazione che a livello morale non può che destare tanta ma tanta preoccupazione. D’altronde è un aspetto che si ripercuote anche nella vita di tutti i giorni; se non sei tranquillo non carburi, nel caso dei calciatori le gambe non rispondono e il rigore mal tirato da Rotondo in zona Cesarini ne è una lampante testimonianza. Tuttavia, non voglio gettare la croce addosso né a lui tantomeno a Bocci perché può assolutamente capitare di sbagliare ma, in questo caso, occorre anche fare un paio di riflessioni riguardo la gerarchia dei rigoristi, dove su cinque penalty sono andati dal dischetto quattro giocatori diversi (Gaetani, Nieri, Bocci e Rotondo) e sull’alternanza dei portieri che non è mai un bene, dove una domenica gioca Patata un’altra Barberini. Non saranno stati questi i motivi della nostra rapida discesa in classifica dopo un inizio di 2025 abbastanza promettente, resta però chiaro che determinate situazioni possono inficiare maledettamente sui risultati e, sarà anche un caso, tre rigori su cinque sono stati falliti e, nel corso di tutto il campionato, bisogna registrare più errori tra i pali che parate decisive ai fini del risultato. Aspetti, questi, che non danno serenità e che sommati a tanti altri che ho elencato forse anche troppe volte nel corso della stagione possono poi portare alle problematiche che purtroppo abbiamo davanti. Sapete che non sono un tipo con troppi peli sulla lingua ma arrivati a questo punto del campionato, al cospetto di una situazione davvero difficile, è giusto che anteponga il cuore alla ragione e il mio invito non è tanto verso la tifoseria, che più di così onestamente non può fare soprattutto la gradinata, ma alla squadra a non mollare di un centimetro e a credere fino in fondo a questa impresa. Perché di questo parliamo, occorre essere realisti dopo quanto visto nelle ultime settimane.