A meno cinque dalla fine, ballano in sette per evitare la retrocessione in “Eccellenza”. Da questo punto di vista, la classifica ha una lettura abbastanza semplice. Vale a dire… una squadra farà poca gradita compagnia alla Fezzanese, quattro si giocheranno i play-out e due si salveranno direttamente. Oggi sono San Donato e Montevarchi, ma la situazione potrebbe essere oggetto di modifiche.
La Sangio è dunque uscita sconfitta anche da Ghivizzano, dopo una gara che, insieme ad alcune cose “buone”, ha palesato le solite ineliminabili leggerezze tecniche e sul modo di occupare il campo.
Inutile, cari amici, girarsi intorno: se la sostituzione di Bonura è stata dettata e giustificata dagli eventi, nessun nuovo tecnico può avere, a sei giornate dalla fine, capacità taumaturgiche tali da assicurarti la certezza del miglior risultato. (Peraltro, Deri ha continuato la brutta tradizione di chi subentra e perde alla… prima).
Il tempo ti gioca contro, ogni attimo della singola gara può indirizzare la stagione stessa, e io ho detto, scherzando ma non troppo, come a questo punto ti puoi salvare con chiunque e retrocedere se hai Antonio Conte e, viceversa!
E così, oggi come oggi, oltre a pensare alla salvezza diretta, conviene buttare un occhio anche alla penultima posizione della classifica: qui la corsa, a occhio, mi pare più sul Trestina che non sul Flaminia, squadra in netta crescita, uscita rafforzata dal mercato e che, fra l’altro, attenderà gli azzurri a Civita Castellana alla penultima giornata di questo campionato, ancora simile per noi a una via crucis…
Ed anche un possibile spareggio in trasferta non farebbe fare salti di gioia, dovendo in quel caso soltanto “vincere”, verbo che la Sangio non coniuga addirittura dalla 21ª giornata a Trestina.
Nonostante tutto, squadra, società e tifosi sono oggi chiamati a fare “blocco comune” già a partire dalla sfida di domenica al “Fedini” contro il Poggibonsi, a questo punto… decisiva. E la sconfitta subita ieri in casa proprio ad opera del Flaminia impone ai giallorossi di non regalare nulla, ammesso si possa disquisire in questo modo.
A guidare i Leoni della Val d’Elsa, Ciccio Baiano, che in noi tutti rievoca tempi gloriosi ed irripetibili: stadio pieno, grandi partite ed avversarie.
Ma, come diceva la grande Ornella, davvero non c’è niente di più triste che, in momenti come questi, ricordare la… felicità.
Che Dio ce la mandi buona!