Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: Ottica Merli
Non sarà un editoriale troppo lungo, quello odierno, anche perché visto il momento e la partita di ieri credo che ci sia poco da raccontare. Ho detto e ridetto come la penso, massimo rispetto per questa società che ha investito capitali importanti, e ne metterà sul piatto altri per il nuovo allenatore, ma siamo ancora una volta a raccontare di una stagione fallimentare, con alcuni cambi effettuati nella rosa a campionato in corso, gente presa per un mese e poi rispedita a casa fino all’epilogo della storia di Marco Bonura, che è senz’altro la scelta più ovvia per cercare di poter dare una scossa a un ambiente che a definirlo demoralizzato è poco. Lui è uno dei più grossi responsabili di questa disfatta, non si può dire altrimenti. Sono sincero, mai come quest’anno ho paura di retrocedere; lo scorso campionato, di questi tempi, eravamo nel nostro momento migliore e macinavamo punti su punti con una media impressionante, ora non possiamo sperare di rivoluzionare l’organico – i cui elementi oltre ad avere tantissime colpe devono per davvero tirare fuori i coglioni da qui alla fine – e quindi mi pare evidente che le nostre possibilità di restare in categoria passino dal nuovo allenatore che la società sceglierà in queste ore. Si parla di Loris Beoni, ma non so se accetterà una situazione simile dopo l’esonero consumato a Riccione, è uscito il nome di Davide Ciampelli reduce nel campionato passato alla guida del Trestina, ma più conoscitore del girone marchigiano per esserci stato più anni, e poi non è da escludere il nome a sorpresa. Chi avrà l’onere e l’onore di sedere sulla nostra panchina prenderà una patata bella bollente, non è la prima volta che accadono queste situazioni ma, a dirla tutta, dalla partita vinta a Trestina, non avrei mai creduto di ritrovarmi in una situazione simile a sei giornate dalla conclusione del torneo. Questa società, come ho detto, occorre ringraziarla per i tanti soldi e l’impegno che ci mette ma il calcio è un’altra cosa, non serve solo spendere per ottenere risultati ma occorrono più che altro le competenze. Che per l’ennesima volta i nostri dirigenti hanno dimostrato di non avere, è piuttosto palese.