Scritto da Massimo Bagiardi
Alla fine io e l’amico Alessandro Forni nel viaggio di ritorno da Seravezza l’abbiamo messa sul ridere ma dentro di noi covava quell’incazzatura bella marcata per non essere tornati nelle rispettive residenze con una vittoria che, senza dubbio, non solo avrebbe migliorato e di non poco la nostra classifica ma messo una seria ipoteca alla nostra permanenza in categoria con diverse giornate dalla fine. E la rabbia, analizzando bene la partita nel corso dei suoi 90 e passa minuti, sale ancora di più se si pensa che le due reti incassate sono frutto di una giornata non felice di Lorenzo Barberini (Non scordiamoci però quante partite ci ha salvato il classe 2005) e che in attacco, quando eravamo sul 2-1, sono state fallite quattro limpide occasioni da rete due volte con Pertici, e una ciascuna per Rotondo e Pertica che potevano mettere la partita su binari ben delineati ricordando, però, anche l’occasione fallita sul 2-2 da parte della Fezzanese con la decisiva parata sempre di Barberini che poteva trasformare la giornata in un classico dramma sportivo. È vero che un pareggio muove sempre la classifica, allunga la serie positiva, ma quando lo si ottiene in casa dell’ultima in classifica dopo che sei stato in vantaggio per due reti è senz’altro un passo falso, non da poco. Praticamente abbiamo fatto tutto da noi, siamo stati bravi a realizzare due goal, altrettanti ne abbiamo incassati in maniera ingenua, ma potevamo senz’altro anche rimediare al tutto con quelle occasioni sopraccitate che, nel suo complesso, non sono state nemmeno costruite nelle ultime tre partite che abbiamo giocato. Un eventuale successo avrebbe potuto giovare anche alla famosa classifica dei giovani, con la possibilità di mettere qualche quota meno esperta di altre per tentare di confermare il primo posto che porta 50 mila euro, che oggi è a forte rischio, e affrontare questi altri due incontri con formazioni di bassa classifica con il morale decisamente più alto rispetto a quanto possa aleggiare in questo momento nello spogliatoio. Per carità, non è che si sia compromesso irrimediabilmente il cammino verso la salvezza ma queste partite vanno vinte, l’avversario ha dimostrato di non essere assolutamente trascendentale ed è colpa esclusivamente nostra se, a questo punto, siamo qui intenti a leccarci le ferite e non ad alzare le braccia al cielo per una salvezza che sarebbe stata, per davvero, molto più vicina. Dopo ieri servirà assolutamente vincere con il San Donato, cercare di non perdere a Ostia e poi vivere domenica dopo domenica. Non sto assolutamente a pensare ai risultati maturati, la permanenza in categoria come vi avrò detto un milione di volte circa passa SOLO delle nostre gambe, perché riuscissimo a conquistare, e credo che sia assolutamente possibile, altri 12 punti nelle 11 giornate che ci dividono dalla fine della stagione regolare possono fare quello che vogliono alle spalle perché, è piuttosto scontato, a noi non interesserà assolutamente. Peccato davvero, soprattutto per come è arrivato il pari di ieri perché se la Fezzanese si fosse dimostrata all’altezza della situazione era un conto, avergli regalato praticamente il pareggio ha reso decisamente più amara la giornata e magari la settimana che ci porterà all’incontro di domenica in casa con il San Donato. L’unico rimedio per mettere alle spalle questa brutta domenica è ottenere punteggio pieno proprio con i ragazzi di Bonuccelli, che avranno il peggior attacco del girone ma anche una difesa tra le meno perforate. Speriamo bene gente, aldilà di tutto siamo di fronte all’ennesima annata di passione. E il fatto che ci siamo ormai abituati da campionati su campionati non suona di certo come una consolazione.