Di Massimo Bagiardi – Foto: Ottica Merli
Che siate o meno d’accordo con me, considero il Seravezza una squadra seconda non a caso. Non ci ha assolutamente schiacciato, ed è vero, ma nel corso dei 95 minuti di gioco ha dimostrato di essere un gruppo compatto, cinico ed esperto al punto tale di far cadere l’arbitro (scarso), più volte, nella loro trappola coi tanti minuti di gioco persi ogni qualvolta uno di loro cadeva a terra. I risultati si fanno anche in questo modo, avessimo soltanto noi questa parte maliziosa non avremmo probabilmente perso tre partite di fila oltre il 90º, regalato un rigore al Trestina al 51º della ripresa e tante, altre, piccole sfaccettature che non ci hanno consentito ieri come svariate volte, ormai da anni, di portare in fondo qualcosa di buono. Non è stata assolutamente la nostra migliore giornata sotto il profilo del gioco, è vero che l’occasione di Bocci avrebbe potuto far rivivere una gara stile Ghiviborgo, ma se non sei bravo a concretizzare e di contro subisci un goal per due macroscopici errori in un colpo solo non puoi che recitare il mea colpa. Il gioco del calcio è semplice quanto spietato ma alla resa dei conti, se siamo onesti, hanno avuto più loro l’occasione di raddoppiare nella ripresa – ricordo il tiro di Benedetti di poco alto e la conclusione davanti a Patata dopo un’azione da manuale – che noi di pareggiare, perché se escludo un tiro di Pardera che probabilmente, al netto delle mie gravi difficoltà fisiche, avrei fermato anch’io non ricordo un’azione degna di nota dei nostri ragazzi. Che alla fine hanno dovuto issare bandiera bianca, per l’ennesima domenica storta di una stagione e da tanti anni a questa parte ma che non deve scalfire il morale del gruppo dato che, calendario alla mano, ci aspetta un finale di 2024 nel quale dovrà essere nostro obiettivo vincere non tanto con il Livorno, la vedo buia senza Santeramo, Nieri e forse Pertica che ieri s’è fatto male, ma ottenere sei punti con Flaminia e TerranuovaTraiana che a oggi vedendo i numeri sono inferiori a noi. Che poi girino le palle è abbastanza appurato, non è la prima occasione che perdiamo per nostri macroscopici errori ma non dobbiamo farne un dramma oltre il dovuto, la concentrazione dovrà essere massima in queste ultime tre partite che restano alla fine del 2024 perché poi ci attenderà, come sempre, un girone di ritorno dove tante formazioni cambieranno il proprio volto e saranno certamente più agguerrite. Un po’, insomma, come successe a noi dopo la profonda rivoluzione attuata circa un anno fa.