Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: Sangiovannese 1927

Atteggiamento imbarazzante, zero reazione dopo il goal incassato, zero occasioni da gol (mica vorrete definire tali i due tiri di Pertica e Nannini oltre all’altro di Sabattini nel primo tempo che non ha centrato lo specchio ??), squadra che cammina e quarta sconfitta in altrettante trasferte dall’inizio del campionato. Vi basta tutto questo per definire l’ennesima giornata tutta da dimenticare della Sangiovannese ? Forse sì, forse no ma tanto non cambia di certo l’esito della partita che ci ha visti uscire sconfitti in casa dell’ultima in classifica, che ha creato forse di più sabato in 90 e passa minuti che in tutte le sei gare fin qui disputate dove, oltre a raccogliere soli due punti, era riuscita nel non facile intento di segnare appena un goal, perlopiù su rigore. Vi dirò, alla resa dei conti l’1-0 gli sta anche stretto considerate le due traverse colpite, l’incornata di Carcani sullo 0-0 e l’altra occasione della ripresa dove Manfredi s’è mangiato una rete grossa così. E noi ? L’ho già scritto più sopra, non siamo assolutamente pervenuti ma la cosa che più ha fatto incazzare, tra le tante riportate, è non aver visto un minimo di mordente, qualche lecita pedata all’avversario, un minimo fraseggio di gioco che quanto meno potesse far sperare, lì per lì, in un risvolto positivo. Niente di niente, zero assoluto tra la delusione di chi ha avuto la bella idea in un pomeriggio come quello di sabato di raggiungere il Chianti e sperare di dar seguito all’affermazione di domenica. Già, ce lo ricordiamo chi visse sperando poi che fine ha fatto ? Meglio soprassedere anche perché, ormai, non è la prima volta che incappiamo in queste giornate e nel corso degli ultimi anni sono state più le occasioni dove abbiamo assistito a scempi simili che a prestazioni e vittorie convincenti, sopratutto fuori dal nostro amato stadio. E tutto ha un limite, siamo sinceri. L’unico anno buono di questa dirigenza lo inquadro nella stagione dei Play-Off di Imola poi tantissime delusioni, innumerevoli prestazioni degne di un campionato di Promozione e soddisfazioni ridotte al lumicino. C’eravamo divertiti, a esempio, nella seconda parte dello scorso campionato ma poi la morte di Merli ha azzerato tutto, in un sol colpo. E allora succede che siamo sempre di meno, coloro che da tempo hanno optato per altri svaghi tutti i torti non ce li hanno avuti e va a finire che in casa la tribuna è quasi vuota e che in trasferta non dico ci si conti sulle dita di due mani ma poco ci manca. Si può tranquillamente fare l’appello come a scuola, se qualcuno non lo si vede subito ci si preoccupa perché è assai facile ritrovarsi tanto pochi siamo rimasti a seguire la squadra lontano da casa. Il concetto è tristemente chiaro, chi te lo fa fare di seguire la Sangiovannese quando da anni ormai il tuo più grande risultato è stato quello di salvarti alla penultima giornata ? I soliti tre stronzi, ovvia, che partono in direzione stadio per l’appunto sperando e tornano a casa puntualmente…. lasciamo perdere ci siamo capiti ! E se allenatori e giocatori c’hanno messo molto del loro col tempo per allontanare i tifosi anche la dirigenza –  composta da persone molto serie diamoglielo atto e che spende dei suoi e non dei miei tanto di cappello – non ha di sicuro un ruolo marginale nel contesto perché da tempo immemore ne prende poche. E non lo dice il coglione del Bagiardi ma i numeri, che non si possono di certo smentire. Una cessione della società ? Perché no ma a oggi non ci sono trattative in corso, che io sappia. Nessuno accoglierebbe la notizia strappandosi i capelli, sono sincero, a patto che non si finisca nelle mani della cordata romana di turno. D’accordo che siamo in un campionato nazionale, che affrontiamo realtà anche 10 volte più grandi della nostra ma è da anni che mangiamo la stessa minestra e sinceramente sta venendo a noia. E lo dicono i 194 abbonati, molte di queste tessere donate agli sponsor o come altre, tipo quella che ho sottoscritto anch’io in memoria del mio povero Babbo, che non hanno una minima valenza in fatto di presenze allo stadio. Se il vaso non è colmo poco ci manca, questa dirigenza come popolarità ha tristemente raggiunto, e non da sabato, il suo minimo storico. E’ bene che tutti riflettano, la disaffezione fa molto più male di tante sconfitte consecutive.