Nell’estate del 1983, sul declinare della grande era di Ivo Giorgi, incominciava per la Sangio un purgatorio fra i dilettanti durato ben 17 anni e cioè fino a quando un altra grande figura dirigenziale arrivava alla guida del marzocco, capitan Arduino Casprini.

Parlando di Coppa Italia, per ragioni di spazio, prenderemo in considerazione da adesso in poi solo le annate da ricordare.

Nel 1984-85, la Sangio di Beppe Furelli uscì dalla coppa dilettanti al terzo turno per opera della Narnese. Analoga sorte nel 1987-88 quando furono i rossoneri laziali della Vis Velletri ad eliminare gli azzurri sempre al terzo turno. Nella Stagione 1990-91 con Colcelli alla guida tecnica, dopo aver fatto fuori Grassina, Porretta Terme e Fabriano ci fu l’uscita di scena ai sedicesimi ad opera del Città di Castello. Decisamente da ricordare il cammino della successiva stagione con l’eliminazione in semifinale per mano dell’Antella corsara al Fedini.

Nel 1998-99 con Piero Braglia in panchina, gli azzurri uscirono di scena agli ottavi di finale contro gli emiliani dei Crociati Parma, 1-1 a San Giovanni e addirittura 1-4 al ritorno.

Con il tanto atteso ritorno fra i Pro, avvenuto nel 2000, ecco di nuovo la Coppa Italia maggiore, girone a 5 squadre con Montevarchi, Arezzo, Rondinella e Prato e …derbyssimo di agosto vinto con il goal storico di Giorgio Bresciani. Derby che andò in scena anche nella successiva stagione e che vide ancora la vittoria azzurra al Brilli Peri con le reti di Millesi e Ventura.

Girone a 5 anche l’anno successivo con Beppe Sannino in panchina ed eliminazione al primo turno con tanto di 0-0 casalingo nel derby.

La Sangio targata Maurizio Sarri percorse invece un po’ di strada nel tabellone di coppa vincendo il gironcino con Fiorentina, Prato, Lucchese e Montevarchi (2-0 secco ai rossoblù con doppietta di Ciccio Baiano) superando lo Spezia ai sedicesimi di finale ed uscendo di scena agli ottavi con il Castelnuovo Garfagnana (bruciante 1-4 al Fedini dopo lo 0-0 dell’andata).

Ancora più in là si spinsero gli azzurri targati Braglia nella stagione 2005-2006. Dopo aver fatto fuori il Montevarchi al primo turno (0-1 casalingo ribaltato dal secco 3-0 al ritorno al Brilli Peri), Baiano e compagni eliminarono in ordine Massese e Bellaria, prima di uscire ai quarti con la Pro Patria (2-1 al Fedini e 0-2 a Busto Arsizio). Da segnalare che la nostra squadra aveva preso parte quell’anno anche alla Coppa Italia maggiore uscendo al primo turno per opera del Crotone (0-2 a San Giovanni ).

E sempre i rossoblù calabresi difronte agli azzurri la stagione successiva: 3-1 il risultato finale stavolta per la squadra di Gustinetti opposta a quella del carneade argentino Ortega.

Ma l’ultimo grande squillo di Coppa resta ad oggi l’approdo alle semifinali nella stagione 2015-2016 con la presidenza Grazi e Gennaro Ruotolo in panchina. dopo aver eliminato Borgo san Lorenzo e Poggibonsi, fu il Grosseto a cedere agli azzurri dopo i calci di rigore. Negli ottavi di finale un goal di Regoli fu sufficiente per “domare” gli amici folignati.

Stadio pavesato a festa il 30 marzo 2016 per la sfida ai marchigiani del Matelica, superati di slancio con le reti di bobo Regoli e De Angelis.

Semifinale contro il Fondi: andata al Fedini davanti a quasi 2000 spettatori con sconfitta di misura ma sanguinosa. E sconfitta anche nella gara di ritorno nel Lazio con la corsa interrotta ad un passo dalla finalissima di Firenze.

Ultimi ricordi in Coppa: il derby del 2017 vinto ai rigori al Brilli Peri, quello perduto la stagione successiva in maniera analoga e poi per finire l’illusorio 3-0 della scorsa stagione al Figline prima di ripiombare in un amara realtà.

Ricordi dall’anteguerra che invece ci portano all’importante successo nella Coppa Toscana del 1938, finale doppia contro i neroazzurri del Cascina: 4-0 al vecchio stadio “Galli ” con tre goal di Rossano Boni e Comucci e sconfitta di misura al ritorno.

Il derby perso sempre in Coppa la stagione successiva e le uscite di scena agli albori degli anni 40 contro Mater Roma prima e Signa poi.