Scritto da Leonardo De Nicola

Paolo Storchi è conosciuto da tutti come tifoso della Sangiovannese, storico degli azzurri e apprezzato collega radiofonico e televisivo di qualche anno fa. Forse lo è un po’ meno in quella che da anni è la sua professione di grande esperto di viticultura e dirigente di ricerca del Crea, consiglio per la ricerca in agricoltura e analisi dell’ economia agraria. Lavora presso il centro di Arezzo dove si occupa in particolare di valorizzazione del germoplasma viticolo, rapporti pianta e ambiente e viticoltura di precisione. È membro dell’Accademia italiana della vita e georgofilo, insomma un eccellenza nazionale.
Bene, il nostro amico Paolo ha dato recentemente alle stampe un libro “Chianti” scritto a quattro mani con il professore di storia contemporanea Zeffiro Ciuffoletti, insigne studioso della nostra regione e del Risorgimento nazionale e, fra l’altro, molto conosciuto in Valdarno.
Il libro di Storchi e Ciuffoletti, peraltro recensito anche dal Corriere Fiorentino, è un viaggio nella storia del Chianti e del suo vino, da quando il barone Bettino Ricasoli con la sua formula ne fissò a Brolio tipicità e qualità. Formula storica….“Sette decimi di Sangiovese, due di cannaiolo nero e un decimo di malvasia chiantigiana”. La ricerca del vino perfetto si intreccia con tradizione e modernità, e con tutte le modifiche nel territorio. Un libro da leggere per Kellerman editore grazie alla sapiente conoscenza della materia da parte dei due autori eccellenze nei rispettivi ambiti.