Agostino Iacobelli (nella foto di Mauro Grifoni) per la seconda volta da quando ha lasciato la Sangio tornerà al Fedini. Sempre con l’Aglianese, squadra che lo scorso anno ha condotto alla salvezza e con la quale è partita a razzo con due successi in altrettanti incontri: “E per me sarà sempre un piacere – esordisce il tecnico aretino di adozione – arriviamo da due successi col primo giunto con un pizzico di fortuna visto che dopo due minuti eravamo già sul 2-0 complice anche la giornata non positiva del portiere mentre quello di Domenica decisamente più sofferto. Il Tuttocuoio ci ha imbrigliato nei primi 20 minuti poi siamo usciti alla distanza e vinto con un rigore. Ogni modo successo meritato tengo a precisarlo”. A dispetto di una classifica molto buona l’obiettivo rimane sempre quello della permanenza in categoria: “La società mi ha chiesto di fare un punto in più del campionato scorso, abbiamo chiuso a 46 quindi ne dovrei fare 47 anche se siamo tornati in un girone a 18 squadre. Abbiamo abbassato i costi, scommesso su alcuni giocatori reduci da un campionato così così e per ora tutto sta andando bene. Ma sono state giocate solo due giornate, meglio certamente avere sei punti che nessuno ma il cammino sarà lungo e pieno di insidie per cui non mi illudo. Sarà un campionato tosto”. E proprio riguardo al girone l’ex mister azzurro non ha dubbi: “Sono arrivate le 4 laziali ed il livello s’è sicuramente alzato perché non ci sono più la Massese o il Viareggio del campionato scorso che nel girone di ritorno hanno perso quasi con tutti. Vedo almeno 6 squadre superiori alle altre, le restanti 12 sono allo stesso livello ed anche compagini come il Ponsacco che sembravano in ritardo hanno cominciato alla grande la stagione segno che sarà molto equilibrata. Sia noi che la Sangio siamo in questo lotto di squadre e venderemo cara la pelle”. Già, la Sangio: un piacevole ritorno al passato con la presenza di un panchina di un personaggio per lui predestinato come Simone Calori: “Mi dispiace che sarà in tribuna ma non sono per niente sorpreso di Simone Calori perché è il suo ruolo. Già con me studiava per diventare allenatore, ora che sta avendo quest’opportunità darà il tutto per tutto conoscendo come si applica e l’amore che ha per questi colori. Ci siamo fatti l’in bocca al lupo all’inizio del campionato e avrò piacere di ritrovarlo in questa nuova veste. Che partita mi attendo ? Intanto giocare al Fedini è sempre emozionante perché mi sento un sangiovannese dentro e poi so che la squadra ha il carattere del suo allenatore per cui sarà davvero tosta. Verrà fuori una bella partita e poi mi attendo il pubblico che ho lasciato due anni fa, la classica spinta che arriva dalla Gradinata e alla quale sono affezionato”.