C’erano tutti ieri all’allenamento di fine stagione della squadra nel quale è andato in scena una simpatica partitella che ha visto protagonista in campo anche Lorenzo Grazi, che svestiti i panni di numero uno societario ha indossato un’inedita casacca col numero 6 e preso parte alla sgambatura per passare un pomeriggio sicuramente diverso dagli altri. Oltre a lui abbiamo visto De Gori in porta, i portieri Muscas e Barbagli in attacco e anche il mitico Luciano Ravenni che ha così rinverdito i tempi di quando oltre 40 anni fa calcava con successo proprio il terreno del Fedini. C’erano tutti dicevamo e tra questi anche il DG Maurizio Grazi che dopo i fatti della scorsa settimana con l’ennesima squalifica del campo piovuta sulla società aveva lanciato più volte segnali d’addio. Che anche ieri non sono stati fugati sentendo le sue parole: ” Se pensate anche abbia messo tutto nel dimenticatoio scordatevelo. Sono felicissimo e ci mancherebbe altro per la promozione della squadra ma il fatto di aver gettato al vento tanti soldi a causa di comportamenti che potevano essere evitati da parte della tifoseria non mi è andato e non mi va giù. Sommati al fatto se vogliamo dirla tutta che anche la città in questo anno non ha risposto basti vedere quanti cartelloni pubblicitari sono stati fatti. Il mio destino ? Ho fatto una riunione coi miei figli e ho forti pressioni a rimanere. Non ho ancora deciso niente e solo nelle prossime ore vedrò o meno se continuare in questa avventura”. La permanenza o meno dell’avvocato aretino non preclude quella del primo figlio Lorenzo che ha già annunciato le proprie intenzioni di rimanere per costruire una squadra che possa avere come primo obiettivo la permanenza in categoria.
Foto: Mauro Grifoni