La Sangio di Benedetti viaggia sui ritmi di quella di Coppi dell’andata 2012/2013. Tradizione negativa contro il Lanciotto, unica vittoria a Campi più di 80 anni fa.  Nel 1951 a Firenze la madre di tutte le partite per l’ ammissione in serie C    

Come abbondantemente previsto, le papabili al salto di categoria e fra queste la nostra Sangio hanno fatto segnare un deciso cambio di marcia in questo girone di ritorno : e se è vero che la capolista San Donato potrà nella migliore delle ipotesi toccare quota 61 punti, vale a dire quelli ottenuti dagli azzurri 12 mesi fa ( 3 posto), la Sangio targata Benedetti vincendo le prossime partite chiuderebbe a 58 punti ottenendo in questo girone discendente gli stessi punti (35) fatti segnare con Coppi nello straordinario girone di andata della scorsa stagione. L’attuale mister tra l’altro ha già uguagliato il record dello stesso Coppi che vinse dalla terza all’ottava giornata. Un dato significativo che testimonia il felice cammino del neo allenatore giunto Domenica alla sesta vittoria di fila e alla settima in nove partite (per lui 22 punti all’ attivo con una media favolosa di quasi 2,5 a gara) .Nel dopo Sestese fra le tante altre cose positive il goal lampo del giovane esordiente Righeschi, particolarmente stimato dal nostro Bagiardi ( record di velocità) e il 32 esimo goal in azzurro per Pippo De Gori ora sulle tracce di due icone come Baiano e Menciassi. Nel paniere delle polemiche,  come ampiamente sottolineato da colleghi e tifosi l’ atteggiamento decisamente morbido con il quale il Figline e le altre squadre affrontano il San Donato : i gialloblu negli ultimi anni si stanno caratterizzando per giocare contro la Sangio le partite della vita e non sono purtroppo i soli in questo girone. Da questo punto di vista credo e spero che la Castelnuovese abbia risorse tecniche e morali diverse. Permettetemi – poi – di spendere due parole su parte della nostra stampa locale e valdarnese che nessuno vuole cieca e faziosa ma che dovrebbe spingere con maggior attenzione la squadra verso i suoi traguardi : ospitare in uno studio Benedetti e Ghizzani e metterli sullo stesso piano emotivo ci è sembrato un esercizio francamente eccessivo…… Mah,  la gente ha senza dubbio orecchie per ascoltare e occhi per giudicare e vedere….

E veniamo alla trasferta di Campi Bisenzio dove la Sangio torna a distanza di ben 49 anni da quel Giugno 1965 , sconfitta di misura per 1 a 0 negli spareggi finali per il passaggio in serie D. E con la Lanciotto il bilancio segna rosso : 16 le sfide con 8 sconfitte, 3 pari e solo 5 successi : ancor più pesante il bilancio in trasferta con 1 sola vittoria della Sangio nelle 7 gare precedenti,  vittoria che peraltro risale addirittura al campionato 1930/1931 e quindi oltre 80 anni fa. Fra le sconfitte registriamo in riva al Bisenzio anche due poco edificanti cappotti sul finire degli anni 40, un 2 a 5 della stagione 47/48 ed addirittura un 2 a 6 del campionato 49/50 : ma la sconfitta più dolorosa della storia,  che i vecchi Sangiovannesi hanno a lungo ricordato e’ quella subìta nel celebre spareggio per il passaggio in serie C a Firenze venerdì 29 Giugno 1951: le due squadre avevano terminato il torneo a pari punti (54) e si rese necessaria la gara di spareggio giocata in una giornata torrida davanti a 10 mila spettatori dei quali 4 mila tifosi azzurri. Dopo due evidenti rigori negati nel primo tempo dall’arbitro Zoli, il Lanciotto colpi due volte con Piccolomini e poi con Flebus : solo lacrime per gli uomini di Bulgheri scesi sul sul terreno del comunale con questo schieramento: Del Lucchese, Lelli e Loioli, Neri, Santini e Gabiddu, Biliotti, Ravani, Farano,  Salati e Mario Stagi. Chiusura con il nome che caratterizza la squadra di Campi che dal dopoguerra ha preso la denominazione Lanciotto in onore del capo partigiano Lanciotto Ballerini ucciso dai nazi fascisti sulla Calvana, un episodio per cui venne all’epoca messo sotto accusa anche il grande ciclista Fiorenzo Magni che aveva aderito alla repubblica sociale.

Foto: Mauro Grifoni