Gianmaria Bernini (nella foto by ASD Sangiovannese 1927) non sarà più il preparatore atletico della Sangiovannese a partire dalla prossima stagione. Non sono chiari i motivi di questo “divorzio”, probabilmente la voglia di provare nuove esperienze da parte sua che in azzurro è partito dal settore giovanile per poi arrivare, a fine 2016, a lavorare per la prima squadra ottenendo, sempre, grandi risultati e grandi consensi. Potrebbe andare a rafforzare la colonia azzurra a Terranuova dove sono già presenti Del Grosso, Calori e Scarpelli. Nel corso di questi tanti anni ha dimostrato competenza e professionalità, un in bocca al lupo grande per le sue nuove avventure. Questa la lettera di addio che ha pubblicato sul proprio profilo Facebook:

Cara Sangio, ne è passato di tempo da quell’agosto del 2015 in cui ci siamo visti per la prima volta, ma ancora ricordo la chiamata di Maurizio (Minghi) grazie alla quale sono arrivato da te. Ricordo ancora, Omar (Targi) che mi porta a fare un giro dello stadio mostrandomi lo spogliatoio della prima squadra, e l’emozione di mettere i piedi sul prato del Virgilio Fedini per la prima volta.

Da quel giorno sono trascorsi 6 anni, e fin dal primo momento in cui allenavo gli Allievi 1999 (di Mr. Cosaro) decisi subito che per te avrei dato l’anima, e ti posso assicurare che l’ho fatto in ogni singolo momento.
Di questi 6 anni ricordo tutto, le persone conosciute, il mio primo capitano (Mugelli Samuele) il “mio” primo derby vinto (20 agosto 2017), i sacrifici fatti, le vittorie, le sconfitte e 2 stupendi anni di settore giovanile con Tommaso Bettoni, Giuseppe Maggio, Fabio Pallari, Simone Danesi, Fabrizio Cosaro, Stefano Frasi e tanti altri.
Ricordo tutti i singoli momenti vissuti con te e per te.
Ti ringrazio perché tu mi hai dato tanto, tutto.
Mi hai dato l’accoglienza di una città stupenda, mi hai dato il calore di una tifoseria superiore a qualunque altra e mi hai fatto capire ancora di più, perché amo il mio lavoro.

Adesso però le nostre strade si dividono, ma l’amore che ho maturato per te, per i tifosi e per le persone intorno a te non si dividerà mai.

Voglio ringraziare inoltre tutti i tifosi, e in particolare la Gradinata Marco Sestini per tutto quello che mi hanno trasmesso in questi anni.
Il grazie più grande però va a Gimmi, Guido e Chance che mi hanno fatto sentire a casa, trattandomi come un figlio.

Ora ti lascio, con la speranza che tu possa tornare nel calcio che meriti; e che il tuo stadio, le tue tribune e la tua gradinata possano sempre restare la mia seconda casa.

Lunga vita al Marzocco.

ARRIVEDERCI SANGIO!