Alessandro Deri non può che tracciare un bilancio negativo dalla trasferta di Civita Castellana. L’ennesima sconfitta degli ultimi tempi, la terza delle sue cinque partite totali di gestione, ha purtroppo complicato ulteriormente la situazione di classifica dei suoi ragazzi che ora, a 90 minuti dal termine, devono porsi come primo obiettivo quello di centrare i play-out evitando di retrocedere direttamente. Tornando però alla partita disputata in terra laziale ecco il suo commento: “II Flaminia è partito forte nel primo tempo, siamo stati bravi nel limitare le loro iniziative e se si esclude un un paio di occasioni non abbiamo assolutamente sofferto la loro vivacità. Il goal del secondo tempo lo abbiamo pagato caro, dopo un minuto circa hanno segnato e da lì la squadra ha perso un po’ di certezze considerato il momento che stiamo vivendo. Ci è venuta a mancare un po’ di lucidità, molte palle alte e poco gioco a terra anche se a onor del vero quei due goal che ci hanno annullato gridano, a mio modo di vedere, vendetta perché non ho visto situazioni che potessero sfociare in un fischio del direttore di gara”. Le assenze patite a centrocampo hanno fatto la differenza nel computo generale: “L’idea nei giorni antecedenti la partita era quella di schierare un centrocampo a cinque, nelle ultime ore però ho perso prima Pardera e poi Foresta era in precarie condizioni. Perché l’ho fatto giocare dall’inizio? Mi ha dato conferma che potesse farcela, durante la partita però ha avuto un problema all’adduttore e ho dovuto giocoforza cambiarlo. Non ho rischiato Romanelli subito proprio per non trovarmi senza centrocampisti in corso d’opera, se in un sol colpo ti vengono a mancare Nannini, Foresta, Pardera assieme allo squalificato Pertica è chiaro che puoi soffrire l’iniziativa di una squadra che peraltro stava e sta viaggiando sulle onde dell’entusiasmo. Domenica? Per fugare ogni dubbio e giocare gli spareggi serve assolutamente il successo, non vedo altre alternative”.