Due anni di inattività, infortuni continui, operazioni a un ginocchio che non ha più voluto saperne di tornare quello di un tempo e alla fine l’inevitabile decisione: appendere le scarpe al chiodo ad appena 25 anni. L’ex azzurro Cosimo Nannini ha ufficialmente detto addio al calcio giocato, troppe le sofferenze accumulate da tanti mesi a questa parte oltre alla consapevolezza che niente sarebbe purtroppo tornato come prima. E alla fine ha suo malgrado ha dovuto gettare la spugna, un lungo post apparso ieri sera su Facebook ha sancito l’addio vero e proprio alla sua grande passione:

Non è più domenica.. e non si dimentica..
Con le lacrime agli occhi, lascio questo “gioco”, che per me è stato VITA.
Emozioni, sacrifici, passione, traguardi, gioie e delusioni..
Ripensando a quanto è stato bello e gratificante, aumenta ancora di più la rabbia.
Devo abbandonare il “lavoro” più bello del mondo a 25 anni (anzi 23, considerando gli ultimi due anni di nulla) a causa di un ginocchio finito. Sono stati fatti errori? Purtroppo non ho sbagliato io, avrei preferito..
Adesso sento un senso di vuoto, accompagnato dal ricordo di tutti i meravigliosi momenti che ho vissuto. Ho conosciuto tantissime persone, amici che rimarranno per sempre, ragazzi che adesso continuo a seguire in televisione ad altissimi livelli.
Grazie alla mia famiglia.
Grazie di cuore a tutti i compagni di squadra con cui ho condiviso questa passione, vi voglio bene.
Grazie ai mister, ai preparatori, ai magazzinieri, dottori, fisioterapisti, e alle persone che lavorano intorno ai calciatori.
Grazie a tutte le società in cui ho giocato..
Grazie di cuore al Montevarchi.. mi sono sempre sentito apprezzato, stimato e parte integrante della squadra, nonostante non sia mai riuscito a giocare.
Grazie alla Sangiovannese.. è stata una stagione indimenticabile e ho capito la forza di un gruppo che gioca l’uno per l’altro.
Grazie a Bari.. una piazza meravigliosa e un pubblico “innamorato pazzo” della propria squadra. Meritate la Serie A. Porterò sempre nel cuore la vittoria del campionato.
Grazie alla Lucchese.. ricordi stupendi, mai come a Lucca mi sono sentito cresciuto e migliorato come calciatore.
Grazie al Piacenza, al Lecco, e ai miei compagni dell’Arzignano, dove ho avuto i primi momenti di difficoltà.
Senza dimenticare gli stupendi anni trascorsi nel settore giovanile della Fiorentina, e l’unico vissuto a Prato.
Solo chi è spinto da questo “fuoco” può capirmi.
Mi mancherà tutto.
Cosimo