La situazione e’ paradossale. Il San Donato Tavarnelle ottiene la storica promozione in serie D e al suo interno si materializza un gruppetto di scontenti. Vale a dire quella frangia di consiglieri, rappresentanti il nucleo storico della società, che avrebbe preferito rimanere in Eccellenza, evitando imprevisti slanci programmatici. Il nuovo campionato, comportera’ trasferte fuori regione, probabili in Umbria e Lazio e un budget di spesa allargato rispetto a questa ultima stagione. Il presidente Fusi rassicura tutti sul nuovo impegno e sulla solidità economica, ma questo salto in avanti, interpretato da qualcuno nel buio, non fa stare tranquillo quei vecchi dirigenti abituati a un calcio di paese, fatto di conti in regola, senza voli pindarici e basato su di una sana gestione di un circolo -pizzeria che, con il lavoro nel week-end, riesce a sovvenzionare in grande parte la vita societaria. Ma il problema di fondo che genera questo gruppo di scontenti, e’ anche legato all’impossibilita’ di poter disporre per le gare casalinghe della prossima stagione di un terreno di gioco omologato per la serie D, con la conseguente migrazione, con tutti i sacrifici che comporta, negli stadi adeguati, come potrebbero essere nel comprensorio, quelli di Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e Sangimignano al momento, visto i rapporti che intercorrono tra i due sodalizi, il favorito. Sarebbe stato meglio si chiedono questi dirigenti, mettere a norma, anche con l’aiuto del comune uno dei due impianti in dotazione alla societa’, vale a dire quello di Tavarnelle Val di Pesa o di San Donato in Poggio e poi progettare con calma questo affascinante, ma rischioso, salto di categoria. La promozione e’ invece arrivata quasi inaspettata e il patron Fusi, non occupandosi di questi cori di dissenso, si gode un salto di categoria”che mi fa toccare il cielo con un dito”. La stagione della Fortis e’ positiva, con un campionato sopra le righe, sempre in orbita play-off e con la valorizzazione di un gruppo di giovani, vedi l’attaccante Carnevale e il portiere Cardelli, al quale strizza l’occhio più di un club professionistico. Sul secondo, portiere di scuola Empoli, si sono appuntate le attenzioni di Pontedera e Cremonese. L’incognita, al momento, e’ rappresentata dal futuro del tecnico, Vitaliano Bonuccelli. Legato al defenestrato diesse, Egidio Bicchierai, Bonuccelli che, tra l’altro risiede a Viareggio e vive la settimana calcistica da pendolare, potrebbe decidere dopo tre stagioni di lasciare la panchina mugellana e avvicinarsi a casa. Sulle sue tracce c’e’ la Massese, società che, sotto la gestione Indiani, lo ha visto segnare messe di reti e contribuire alla doppia promozione dalla serie D alla C1. Con la partenza di Bonuccelli saluterebbero il Mugello anche i suoi giocatori di riferimento, che lo seguirebbero nella nuova avventura, come ad esempio l’esperto centrocampista, Reccolani, altro viareggino di residenza.