E’ un Lorenzo Grazi tutto sommato soddisfatto quello che avviciniamo telefonicamente di ritorno dal viaggio a Rignano. L’obiettivo di arrivare al 4 Maggio senza giocare la semifinale è stato centrato e ora c’è semmai da preparare l’attesa e ricaricare sopratutto le batterie per quest’importante appuntamento: ” Della partita di ieri c’è poco o niente da dire, afferma il presidente, già abbiamo cominciato tardi e anche durante la stessa i ritmi non sono stati altissimi. Poteva semmai entrare la traversa di De Gori ma sarebbe stato troppo. Classica partita da 0 a 0 che andava bene a loro che a noi. Se sono soddisfatto a questo punto ? C’eravamo prefissati di raggiungere la finale del 4 di Maggio senza giocare ulteriori partite e così alla fine è stato. Utilizzeremo questo tempo per tirare fiato e ricaricare bene le batterie per presentarsi a questo appuntamento che vogliamo far nostro. L’obiettivo minimo è stato raggiunto ma non possiamo certo fermarci qui“. Sulla protesta dei tifosi che hanno abbandonato lo stadio prima del triplice fischio per la prova che stava offrendo la squadra afferma che: ” Non ho capito il gesto deve essere sincero. L’Ultras deve restare fino all’ultimo, poi se al triplice fischio vuol contestare o dire la sua può farlo liberamente ci mancherebbe. Andare via prima della fine ha poco senso secondo me“. Ed infine un giudizio definitivo sul campionato fin qui giocato: “ E’ stato un campionato tra alti e bassi. Purtroppo nel girone di andata abbiamo regalato punti a squadre come Sangimignano, Sinalunghese, Rignanese senza contare poi che il Calenzano con noi ha fatto due punti. E’ qui che s’è perso l’appuntamento per il primo posto perchè il girone di ritorno è stato giocato nell’ultima parte ad altissimi livelli. Comunque, ormai quello che è stato è stato e concentriamoci appieno su questa finale. I giocatori sono uniti così come la società che è in pari economicamente proprio coi tesserati stessi. Questo a sinonimo che stiamo facendo le cose per bene e che vogliamo farle ancor più in grande” .

Foto: Mauro Grifoni