Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: Salvatore Rauch (Ottica Merli)
Lo sapete per chi sono più dispiaciuto di un momento del genere, di una prestazione come quella di ieri che ha fatto veramente cascare le palle a terra? Per Serafini, Minghi, Fusai, la famiglia Merli e compagnia bella, i principali vertici societari che non ho avuto problemi ad attaccare e che sicuramente attaccherò in futuro ma che, in fin dei conti, in barba a un budget prestabilito a inizio anno e che credo sia stato sforato, non hanno battuto ciglio nel mercato di riparazione tirando fuori altri soldi di tasca propria per cercare di poter raggiungere senza affanni l’obiettivo salvezza. Nessuno li ha obbligati, ciononostante sono andati dritti per la loro strada rafforzando un organico che, al netto di qualche buon risultato anche ultimamente ottenuto, in una partita fondamentale come quella di ieri non ha assolutamente dato dei sentori positivi per quanto concerne l’obiettivo stagionale. Mai una volta, in pratica, la squadra ha dato l’impressione che il goal potesse arrivare da un momento all’altro e non va assolutamente bene quando giochi uno scontro diretto. Intendiamoci, alla fine forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto per quanto visto in campo, ma se proprio come ieri non entri all’interno del rettangolo di gioco con la dovuta cattiveria alla fine fai queste brutte figure, più che altro vai a peggiorare una situazione che non è mai stata rassicurante al 100% ma che, complici gli ultimi risultati, ci vedevano leggermente avvantaggiati sugli avversari. Con questa sconfitta siamo nuovamente caduti nel baratro, più che altro la cosa che ha fatto indispettire oltre al risultato è stato l’approccio, una squadra molle fin dai primi minuti, che non ha avuto la benché minima reazione dopo lo svantaggio il cui emblema lo si può ricercare nel primo rigore che ci hanno concesso dopo 24 domeniche e calciato nel peggiore dei modi possibili. Alcuni singoli poi lasciamo perdere, non giustifico la prestazione con la perdita di uomini a centrocampo perché sarebbe troppo riduttivo ma una cosa credo sia chiara: con questo atteggiamento non si va da nessuna parte, serve un’altra cattiveria per cercare di salvarsi ma più che altro occorre che da domani i giocatori facciano ben mente locale negli spogliatoi perché certi spettacoli così deprimenti fanno male non solo alla squadra, ma anche a chi, come il sottoscritto, e tutti quei pochi tifosi che ancora la seguono, vorrebbero non dico vincere tutte la domeniche ma almeno ammirare un 11 che sul campo dà l’anima e ieri così non è stato. Tra andata e ritorno il San Donato ci ha soffiato sei punti, non parliamo del Livorno ma di una formazione che è sempre stata dietro in classifica e che vanta dei giocatori che, col massimo rispetto ci mancherebbe, difficilmente cambierei con i miei se non in un paio di elementi. Il calendario dice trasferta questa domenica a Ostia, incontro interno col Siena e poi il derby, tre partite che dovranno essere giocate con un altro piglio a cominciare dalla sfida di domenica dove Daniele De Rossi oltre a portare quattrini ha dato morale a una squadra che sembrava in caduta libera. Se nel Lazio scenderà in campo la squadra con la testa di ieri il risultato è già scontato, non ci vuole troppo per capirlo.