Il primo goal in azzurro di Duccio Nannini, dopo oltre 100 presenze con la nostra maglia, non è purtroppo coinciso con un successo che sarebbe stato oro colato per classifica e morale del gruppo. Non lo ha festeggiato come avrebbe voluto il nostro capitano: “Se ripenso a domenica è tanta l’amarezza, i goal per me sono cosa rara e speravo che il mio primo centro con la maglia azzurra potesse sfociare in un bel risultato a nostro favore. Non lo ho nemmeno festeggiato, tanta era l’amarezza del risultato finale. Peraltro ho anche sorpreso mio fratello Cosimo (ex azzurro ndr), Non tiri mai come hai fatto a segnare? Mi ha detto”. Non c’è troppo tempo di stare a rammaricarsi di quanto ottenuto domenica che proprio nel fine settimana arriverà al Fedini un avversario col quale, in un modo nell’altro, dovrà essere fatto bottino pieno: “Sappiamo benissimo che domenica nel nostro stadio arriverà un San Donato che avrà il coltello tra i denti per cercare di portare via un risultato positivo ma noi, dopo quanto accaduto a Seravezza, dobbiamo assolutamente rifarci perché la classifica parla chiaro e quando riesci a ottenere punti con le dirette concorrenti valgono in pratica doppi. Ecco perché sarà nostro intento lasciare da parte l’amarezza di questo risultato per concentrarci appieno su di un avversario che, pur essendo sotto a noi in classifica, va sempre rispettato come ogni squadra che ci troviamo davanti”. E al quarto anno con la nostra casacca, per lui fino a questo punto una stagione da incorniciare. Per rendimento è stato il migliore in assoluto di tutto il gruppo: “Non so se sarò stato o meno il migliore fino a questo punto per rendimento ma mi sento benissimo, avverto la fiducia di tutto il gruppo allenatore in primis e mi ha notevolmente inorgoglito il fatto di aver vestito la fascia di capitano. Mi ha dato mille e più responsabilità anche nello spogliatoio, una cosa che mi ha fatto molto crescere e che mi ha permesso di esprimere le mie potenzialità al massimo sul rettangolo di gioco”.