Scritto da Massimo Bagiardi

Credetemi, non so più cosa scrivere. Perché mi era capitato in passato di parlare anche di tre sconfitte consecutive – e più volte addirittura – ma non di certo oltre il 90º assieme al sesto ko di fila lontano dal nostro stadio. Ho visto la partita accanto a Cristiano Caleri e al mitico Aldo Giunti, al triplice fischio ci siamo guardati increduli nelle palle degli occhi quasi come stessimo sognando in quel preciso istante. Purtroppo era tutto vero, e se come testimonia lo screenshot più sopra l’arbitro ha preso un grosso abbaglio perché il fallo da rigore è cominciato nettamente fuori altrettanto è da rimarcare la constatazione che, per l’ennesima volta, in una partita che nei minuti conclusivi poteva essere giocata anche senza portieri, non siamo stati capaci di portare a casa quantomeno un brodino contro una squadra che nel corso dei 95 minuti giocati mi sono chiesto, più volte, come avesse fatto ad avere quattro punti in più di noi in classifica. Alla fine, incredibilmente, ne ha avuti pure sette pensate voi! Pallonate a più non posso, la palla in terra era praticamente impossibile da giocare per le condizioni del rettangolo di gioco ma nemmeno si è visto i 22 in campo farsi la guerra, giusto un’occasione per parte tra primo e secondo tempo e tanti sbadigli in una tiepida giornata che pareva essere indirizzata su un classico e a tratti comodo risultato di parità. Perché semmai avessimo strappato lo 0-0 non ci sarebbe stato da fare i caroselli per tornare in Valdarno ma, almeno, avremmo interrotto questa striscia di sconfitte consecutive e lavorato in settimana con un pizzico di serenità in più. Niente di tutto questo, i cambi che Bonura ha effettuato oltre a non aver assolutamente convinto hanno prodotto gravi danni, quello di De Angelis tra tutti cui nessuno si è fatto una ragione di quel retropassaggio che ha gettato nello sconforto tifosi e addetti ai lavori. Anche da certe cose si intravedono i suoi 8 mesi di inattività, siamo sinceri. Poi, e lo ribadisco l’arbitro ci ha messo del suo ma noi per l’ennesima volta abbiamo dimostrato grosse lacune e tanta tanta tanta, e sottolineo tanta, incapacità marcata da parte di un gruppo che dall’alto della sua esperienza non pensavo, a questo punto, potesse essere così giù in classifica. Cioè, queste stronzate con squadre più giovani io non le ho viste ecco perché sale la mia rabbia e, al tempo stesso, la preoccupazione di una stagione che pare aver preso la stessa piega di quelle che i nostri dirigenti ci hanno regalato negli ultimi anni. Come sempre la colpa è di tutti, dall’allenatore, ai giocatori finendo alla società che, da quanto ho potuto constatare in alcuni messaggi nel dopo gara, è stata presa piuttosto di mira in particolar modo da un responsabile della Gradinata che,  a nome probabilmente di tutti i tifosi dei gruppi organizzati, ha voluto esternare la propria rabbia segno come quanto già riportato dal sottoscritto in queste righe, alcune settimane fa, stia purtroppo prendendo campo sempre più dai supporter. E finalmente, aggiungo io, c’è stato un faccia a faccia serio a fine partita con la squadra non il solito coro “Siamo sempre con voi” seguito dal rituale applauso finale. Perché la maglia arriva prima di tutti ma anche la pazienza però ha un limite. E dopo tantissimi anni di insuccessi anche il tifo più caldo comincia ad averne i coglioni pieni.