Prima di addentrarmi nello specifico riguardo alla gara di ieri permettetemi di fare un abbraccio alla famiglia di Giovanni Garuglieri, la cui moglie gestisce assieme ai genitori da anni il bar dello stadio. Persone ottime, sempre sorridenti proprio come lo era il buon Giovanni col quale non avevo chissà quale tipo di rapporto ma che al tempo stesso non mancavamo di salutarci quando le nostre strade si incrociavano. Un augurio di pronta guarigione anche al collaboratore del settore giovanile – il “Bettega” così viene soprannominato – che ieri ha fatto tribolare tutti in tribuna a fine partita con tanto di intervento dei volontari del 118. Omar Targi m’ha fatto sapere che già ieri in serata le sue condizioni erano migliorate e questo non ci può far altro che piacere. E veniamo a parlare della grande vittoria di ieri con la Sestese. Perchè grande ? Semplice, oltre ad aver sconfitto una formazione in piena lotta per i Play Off e col morale alle stelle anche e sopratutto per la sua giovane età l’abbiamo fatto con una formazione totalmente rimaneggiata, con alcuni giocatori non da tempo schierati e con uno al debutto assoluto che risponde al nome di Mattia Alberto Righeschi ( Nella foto di Mauro Grifoni ). Non per vantarmi ma io su questo ragazzo c’ho sempre creduto, lo possono testimoniare le persone vedi il buon Gianluca Faraoni o il mitico Jimmy che giornalmente sono presenti allo stadio nella veste di magazzinieri ed un editoriale dello scorso Agosto ( LEGGI QUI) nel quale facevo i miei personali elogi al 19enne attaccante che non solo ieri s’è contraddistinto per il gol sul primo pallone arrivatogli in area ma anche per altre giocate, tra tutte l’assist a Romanelli che ha poi scaturito il rigore del 2 a 0 a firma di Pippo De Gori. Non sono un talent scout, probabilmente mai lo diventerò ma che questo ragazzo avesse stoffa l’avevo intravisto in pre-campionato e difatti ieri ha ripagato la fiducia datagli dallo staff anche a causa di alcune assenze che alla vigilia sembravano davvero dure da sostituire. E invece ecco l’ennesima convincente prestazione, l’ennesimo successo griffato Andrea Benedetti che ha risollevato proprio come gli aveva chiesto la società le sorti della classifica e tenuto – tutt’oggi – accesa quella flebile fiammella di speranza che si chiama primo posto. Flebile, forse anche meno oserei dire perchè coi risultati di ieri non dico che siamo condannati già ai Play Off ma poco ci manca. Obiettivamente è dura pensare ad un San Donato che perde il vantaggio dei tre punti nelle prossime tre partite- anche alla luce del calendario che ha – ma come la storia del calcio c’ha insegnato pensiamo intanto a fare il nostro e poi alla fine chissà che non arrivi qualche bella e inaspettata notizia. Sto forse sognando ? Non lo so nemmeno io a dirla tutta, se guardo il rigore che gli hanno assegnato ieri e i risultati che sono arrivati nelle ultime domeniche mi stanno facendo pensare e non poco perchè io tengo sempre per buono il vecchio detto di Giulio Andreotti che ha più volte esternato come a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. E credo che tutto questo possa rispecchiare appieno l’umore di tutti noi, quelli cioè che hanno a cuore la maglia azzurra e che la Domenica al di là delle categorie la seguono sempre con grande affetto. Non voglio andare troppo oltre per non alimentare ulteriori pensieri che mi frullano e frullano per la testa dei tifosi e di Lorenzo Grazi però l’amarezza per aver rosicchiato soli 2 punti al San Donato nelle ultime sei domeniche c’è e non possiamo nasconderla. Già non credevo al fatto visto i precedenti di poter vincere 6 gare di seguito però se me l’avessero confermato avrei al tempo stesso pensato di poter arrivare almeno a pari merito dei ragazzi di Ghizzani che calendario alla mano l’avevano molto più insidioso del nostro vedi le due trasferte di fila. Pazienza che vi devo, non ci rimane altro che rimanere con la coscienza apposto vincendo le prossime tre che non sono facili ma nemmeno impossibili. Alla fine della fiera faremo i conti ma pensiamo prima a quello che accade in casa nostra perchè scervellarsi sugli altri può far soltanto male. Concludo con un bentornato a Marcello Sterbini, il “rosso”, nonno del nostro Matteo e tifosissimo da sempre del Marzocco. S’è rivisto in tribuna in gare di campionato a distanza di tantissimo tempo e ha portato indubbiamente bene. Grande Marcello !