Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: Sangiovannese 1927
La trasferta di Grosseto, come altre di questo girone, è inquadrata da sempre con il bollino rosso ma un conto è prevedere una giornata storta un altro essere messi davanti alla triste realtà. Proprio così, a fronte di una prestazione che a mio modo di vedere non è stata poi così insufficiente siamo tornati a casa con il classico pugno di mosche in mano, con un solo tiro in porta (noi manco quello diciamocela tutta) abbiamo, in pratica, beccato due reti ma il gioco del calcio, come tutti sappiamo, è abbastanza spietato e così per la terza trasferta consecutiva non siamo riusciti a racimolare un benché minimo punto. D’altronde chi vince, o riesce a segnare più di un goal dell’avversario, ha sempre ragione e la formazione di Malotti senza strafare è comunque riuscita nel proprio intento condannandoci a una sconfitta che ci mette di fronte a una classifica che non la si può definire drammatica – domenica giocheremo la sesta giornata di campionato – ma che deve mettere tutti sull’attenti perché quattro punti in cinque gare rappresentano un bottino decisamente misero anche se, calendario alla mano, due trasferte come quelle di Gavorrano e l’altra di ieri potevano, sempre sulla solita carta, portare anche ad altrettante sconfitte. Il quadro purtroppo è chiaro, il piatto piange e se con formazioni di alto rango non siamo riusciti a racimolare un bel niente occorre, purtroppo, mettere in evidenza che con compagini del nostro livello come Figline o Trestina è arrivato un solo punto e se non riuscissimo, fin da domenica prossima con la Fezzanese, a cambiare marcia sarebbe un problema bello e buono. La cosa, poi, che fa pensare, come ha giustamente ricordato Giuseppe Morandini nel dopo gara, è che tra tutti i goal incassati nelle prime cinque di campionato molti sono stati presi in maniera piuttosto sciocca ed evitabile. Più che altro, non c’è stata la minima reazione e, bisogna essere onesti, non è che questi siano sentori per pensare positivo nell’immediato futuro. Se non si ricomincia a marciare il pericolo di dover affrontare, per l’ennesima volta, una stagione all’insegna delle sofferenze è purtroppo alto. Dal mio modesto punto di vista questo è il miglior organico degli ultimi anni, al momento i fatti non mi stanno dando assolutamente ragione ma voglio credere che la vera Sangiovannese non sarà, magari, quella spumeggiante vista in due-tre occasioni dall’inizio dell’anno ma nemmeno la formazione che, al primo serio pericolo, va in difficoltà e non riesce a raddrizzare la situazione. Tutti i discorsi, questi, che possono essere giusti o sbagliati ma non ci sono troppi calcoli da fare, il calendario ora propone partite più alla portata e nel bene o nel male devono portare punti. Già abbiamo lasciato troppo terreno agli avversari, da qui in avanti o si rialza la testa o i problemi si presenteranno inesorabili tutte le settimane.