Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: Sangiovannese 1927
Paradossalmente accetto più questa sconfitta che quella di Figline. Perché ieri, in pratica, non siamo mai scesi in campo mentre nel primo turno di campionato già a pareggiare quella partita, poi persa, c’era da mangiarsi le mani. Non è che sia contento di perdere 3-0 contro un avversario del mio stesso girone ma, ed è un chiaro dato oggettivo, si è dimostrato superiore fin dalle prime battute. Posso storcere il naso ma nemmeno dimentico che sul 3-0 prima prima Pino e poi Zini si sono mangiati due goal praticamente fatti davanti al portiere. Mettiamoci anche questo in conto, poteva finire in goleada insomma. L’unica cosa certa, aldilà dell’indiscusso valore tecnico del FollonicaGavorrano che solo in panchina vantava i giocatori che potrebbero giocare titolari ovunque, è che abbiamo fatto un deciso passo indietro sia dal punto di vista della prestazione che dell’attenzione perché, almeno questa è stata la mia sensazione, già dai primi minuti si notava come i locali facevano quello che più gli pareva e noi eravamo costretti, spesso e volentieri, a fermarli con falli tattici o a concedere tiri piazzati sui piedi di un giocatore come Fabrizio Lo Sicco che, come ho scritto nella diretta testuale, non è che crossa disegna vere e proprie traiettorie. Potevamo fare di più? Ma certamente sì, in difesa abbiamo più volte subito gli attacchi loro, a centrocampo non c’è mai stato un giocatore abile a cambiare il passo della squadra, mai uno “strappo”, mai un cross in area e in attacco sia Bocci che Rotondo non si sono mai visti, d’altronde se non gli arrivano i palloni anche loro possono fare ben poco. Non occorre, assolutamente, sottovalutare sia il risultato che la prestazione ma da qui a fare drammi ce ne corre. L’avversario è di indiscussa qualità, siamo soltanto alla terza giornata ed è giusto girare fin da subito pagina per riprendere quel cammino che ci aveva portato a ben sperare nelle primissime gare ufficiali della stagione. Ieri è sembrata tutt’altra squadra, non lo nascondo, ma può essere che al cospetto di un avversario qualitativamente superiore siamo entrati in campo un attimino intimoriti e proprio per la forza del gruppo di Marco Masi le abbiamo prese e sode. Sul finale del primo tempo abbiamo chiuso in crescendo, confidavo in una pronta reazione nella ripresa per riagguantare il risultato ma dopo il raddoppio maremmano la partita, in pratica, è finita lì. Subìto il terzo goal, siamo andati vicini ad incassare anche il quarto e, dal nostro canto, se si escludono un paio di occasioni non è che abbiamo fatto fare bella figura al loro portiere. Capitano anche queste giornate, tutti noi speriamo che ne arrivino sempre meno ma è bene metterci una pietra sopra perché il campionato va avanti e domenica arriva un Trestina, allenato dal nostro grande ex come Simone Calori, che come noi lotta per conquistare quanto prima la permanenza in categoria. Parlare di scontro salvezza forse è eccessivo visto che siamo soltanto alla quarta domenica ma sono quelle classiche partite da non sbagliare, per non avere ripercussioni non tanto sulla classifica ma a livello morale in vista delle altre gare che il calendario ci propone. Riassumendo, a Gavorrano si poteva perdere, è stato fatto in maniera purtroppo netta ma per nessuna ragione al mondo dobbiamo dargli un peso eccessivo. Giusto essere belli incazzati, ragionare sui propri errori ma anche rialzare la testa perché la stagione non è di certo finita ieri.