Foto: Ottica Merli
Cosimo Bargellini non è altro che il figlio del grande Massimo, meglio noto con l’appellativo donatogli da Leonardo De Nicola “Capitan Fracassa”, che ha costruito un pezzo di storia importante del calcio azzurro. Dall’estate del 2023 è in forza alla Sangiovannese, ha giocato tutta la passata stagione con gli Juniores poi qualche apparizione in panchina coi più grandi e proprio la scorsa domenica, in maniera quasi inaspettata, ha fatto il suo esordio in prima squadra tra la gioia del babbo presente in tribuna e dello stesso classe 2006: “L’ho saputo nel discorso pre-partita del mister quando ha diramato l’11 iniziale. Se sono rimasto sorpreso ? Direi di sì, sapevo che Arrighi non era nelle migliori condizioni fisiche ma da lì ad immaginarsi che sarei partito titolare ce ne corre”. I primi minuti di paura e poi una condotta di partita da calciatore già conoscitore della categoria. Peccato, però, che fosse al debutto ufficiale in Serie D: “I primi minuti stati di un’emozione unica, cimentarmi in una categoria importante con una maglia così prestigiosa ha reso il tutto davvero speciale. Un po’ di timore l’ho avuto inizialmente, poi sono calato nella dimensione e ho cercato di dare il massimo. Gli screzi con Petrioli ? Rientrano nel gioco del calcio, capitano quando sei in campo. Di mio cerco di dare il massimo in ogni circostanza, quando il mister lo riterrà opportuno mi farò trovare più pronto possibile”. Quinto di centrocampo nel 3-5-2 di Bonura si trova benissimo e spiega i perché: “Nasco terzino destro, già lo scorso anno con la Juniores più volte mi facevo vedere anche in avanti con qualche cross per cui come quinto di centrocampo mi trovo molto bene. il mister, poi, mi ha anche provato in altre situazioni ma in questo ruolo forse riesco ad esprimermi meglio”. Sa bene che il suo è un cognome che ha regalato soddisfazioni a non finire alla piazza, nessuna pressione però da parte del babbo che lo sprona soltanto a dare il meglio: “Mio babbo dispensa consigli, di mio so bene che giocare nella Sangiovannese non è come farlo da altre parti ma più che altro vuole che mi diverta. Ho letto tanto di lui, visto alcuni filmati e sempre mi ha raccontato di un feeling particolare con la piazza. Ecco perché devo dare il massimo, vestire questo maglia rappresenta un vanto e voglio che mio babbo sia orgoglioso di me e di quello che faccio per la Sangiovannese”.