Duccio Nannini, come intitolato, è una sorta di mosca bianca nel calcio che si vive al giorno d’oggi. Tutti, o quasi, anche calciatori con un’esperienza misera in questa categoria, portano con sé i procuratori per trattare l’eventuale rinnovo, il classe 2003 è salito in sede accompagnato soltanto da suo babbo e in pochissimo tempo ha trovato l’accordo. Nonostante il trascorso e le 100 presenze in maglia azzurra: “Perché quando c’è volontà reciproca di andare avanti in un progetto non serve il procuratore. Per il momento non ne ho assolutamente bisogno, con la Sangio l’accordo è stato pressoché immediato perché sia da parte loro che del sottoscritto c’erano tutti i presupposti per continuare per il quarto anno consecutivo in questa avventura. Non è stato assolutamente un problema per me”. Nel campionato alle spalle ha giocato meno rispetto ad altre annate ma reputa comunque positivo il suo cammino: “ È vero, ho giocato meno rispetto ad altri campionati ma questa cosa non l’ho sofferta assolutamente all’interno dello spogliatoio, dove anche chi sedeva in panchina aveva comunque la stessa voglia di chi scendeva in campo per raggiungere l’obiettivo che poi, con grande sacrificio, siamo riusciti a centrare”. E ora, all’orizzonte, l’ennesima stagione con questa maglia che si preannuncia sempre e comunque molto insidiosa: “Ma ormai ci sono abituato, questo è il mio quarto anno che giocherò nella Sangiovannese e so già in partenza che non sarà assolutamente facile anche rispetto agli scorsi campionati raggiungere la salvezza. Ma andrò al campo con l’entusiasmo che mi ha sempre contraddistinto in questa avventura, cercherò di dare il massimo di me stesso e poi vedremo se alla fine i risultati saranno dalla nostra parte”.