Oggi, venerdì, alle 15 si terrà il funerale, in San Lorenzo a San Giovanni, del caro Marco Merli che, per l’ultima volta, saluterà i suoi cari e tutti coloro che ha avuto modo di poter incrociare nell’arco dei suoi 61 anni di vita. Un giorno di immensa tristezza, tra coloro che ha avuto modo di conoscere e apprezzare c’è anche l’ex dirigente azzurro Stefano Chienni che in pratica l’ha visto crescere, quando ha mosso i primi calci proprio con il sodalizio del Marzocco per poi intraprendere la carriera imprenditoriale e, successivamente, quella di massimo referente azzurro. Chienni è attualmente al TerranuovaTraiana, nelle vesti di consulente e ha molto piacere nel ricordare quest’uomo col quale ha avuto un rapporto bellissimo anche al di fuori della sfera calcistica: “Con Marco – afferma – c’era un rapporto nato tantissimi anni fa quando io ero dirigente della Sangiovannese e lui un calciatore nel settore giovanile. Tra me e lui c’è qualche anno di differenza ma, in fondo, assieme ai vari Simone Serafini, Gianfranco Fusai e Daniele Matteini abbiamo frequentato sempre gli stessi posti nella zona di viale Gramsci e questa perdita rappresenta un vuoto enorme non solo nella mia persona ma naturalmente in quella dei familiari e di tutti coloro che hanno avuto modo di poterlo conoscere”. Il suo racconto prosegue: “Non la posso che definire una persona perbene, una figura di spicco e credibilità che nel corso degli anni si è costruita con il lavoro e la serietà che da sempre lo ha contraddistinto alla pari del padre che ho avuto modo di conoscere. Ci sentivamo spesso, in ricordo degli anni trascorsi insieme ma anche del calcio attuale, dei risultati o di tutto quello che gravitava attorno alla società di cui era uno degli maggiori referenti da quando, ormai tanto tempo fa, ha ereditato il tutto dalla precedente gestione. Sono giorni di grande tristezza per me, non vi nascondo che domenica sono andato dietro al Terranuova in quel di Signa ma ho voluto vedere la partita in disparte proprio perché tanto era il dolore che non avevo voglia di parlare o pensare a tanto altro. Ha sempre avuto una grande onestà intellettuale, è chiaro però che occorrerà girare pagina nei prossimi giorni e il mio principale pensiero va ai familiari che non potranno più avere al suo fianco una colonna portante. Quello che accadrà alla Sangiovannese proprio non lo so, non ne sono dentro e non posso esprimermi, ma credo e spero che questi dirigenti portino avanti quello che si può aveva costruito Marco in questi anni”.