Scritto da Massimo Bagiardi

E anche questo derby ce lo siamo levato dalle palle. Ho scomodato il grande Riccardo Garrone con la sua celeberrima battuta in “Vacanze di Natale” per far calare, spero definitivamente, il sipario in certe gare per questa stagione. Personalmente non le ho mai vissute e nemmeno in futuro vivrò bene queste partite, sono accompagnate da un carico di tensioni e emozioni che possono essere ripagate soltanto con un risultato a te favorevole. E per come è andata la partita, lo 0-0 di ieri lo si può assolutamente inquadrare favorevolmente. È vero che, all’atto pratico, la parata più difficile l’ha fatta Dainelli su quel colpo di testa di Romanelli ma se avvolgo il nastro trovo tre limpide opportunità per il Montevarchi, con una di queste a fine primo tempo con il colpo di testa davanti alla porta, il rigore che era fuori area ma che Timperanza ha comunque parato alla grande e, nel finale, quell’occasione capitata a Rufini che ancora una volta ha trovato lo strepitoso intervento del nostro portiere. In questi casi, però, do molta più colpa all’attaccante del Montevarchi che bravura al nostro numero uno che, senza dubbio però, lo si può definire come il migliore in campo dei nostri perché ha salvato il risultato. Se analizzo bene la partita a me personalmente non è piaciuta, è vero che qualche buona opportunità per sbloccarla c’è stata nel corso dei 95 minuti di gioco ma davanti facciamo una fatica enorme, quando poi come è accaduto ieri l’avversario ha più qualità di te in panchina e negli ultimi 20 minuti di gara viene a mancare il fiato ecco che si rischia di poterle anche perdere. E sarebbe stata calcisticamente una tragedia, vuoi per la nota rivalità da sempre esistente, vuoi per altri risultati giunti dai campi del girone tra tutti questa vittoria del Sansepolcro che nessuno aveva messo in preventivo. Credo quindi, alla luce di quanto appena detto, che occorre prendere bene questo punto, si guarda al bicchiere mezzo pieno e al fatto di aver mosso la classifica che, magari, serve a poco per le ambizioni di salvezza ma che ci consegna un pizzico di fiducia per queste restanti partite. È chiaro che la nostra sterilità offensiva fa preoccupare, Rigucci ha ruotato tutti ma alla fine della fiera i risultati sono sempre stati molto scadenti. È tornato a pieno regime Benucci, e si vede che ha qualità, e mi auguro che possa farlo quanto prima anche Cicarevic che potrebbe rappresentare l’arma in più nella fase decisiva della stagione. Ora c’è la sosta, approfittiamo per ricaricare le batterie per ripresentarsi alla prossima trasferta di San Donato con il morale e il piglio giusto. Chiosa finale dedicata obbligatoriamente alla Gradinata Marco Sestini, al suo grande tifo, alla sua grande coreografia e al fatto, constatato da tutti, che quando l’appuntamento lo richiede i sangiovannesi rispondono sempre presente. Il fuoco, insomma, arde sotto la cenere dopo tutte queste stagioni di sofferenza, pensate un po’ cosa accadrebbe semmai lottassimo per qualcosa di importante.