L’ormai ex tecnico azzurro ha affidato alle colonne del quotidiano La Nazione il suo personale saluto alla piazza dopo oltre un anno di permanenza sulla nostra panchina:

«Il non aver festeggiato all’ultima giornata – afferma – resta per me una ferita aperta soprattutto per tutti coloro che in questo campionato hanno lavorato sempre al massimo e conseguito il risultato che la società voleva. E alludo ai giocatori, al mio staff e a quelli che gravitano intorno alla Sangiovannese senza i quali non potremmo andare avanti nella vita di tutti giorni, a partire dai magazzinieri finendo con tante altre figure. Questo è un grosso rammarico che ho, mi era stata chiesta la salvezza e alla fine vedo che tutti noi l’abbiamo raggiunta». L’ex difensore della Fiorentina rivendica il lavoro fatto in questi 14 mesi: «A marzo del 2022 presi la squadra portandola alla salvezza, nel campionato da poco conclusosi leggo di una stagione deludente e al di sotto delle aspettative ma voglio altresì ricordare che, numeri alla mano, eravamo il gruppo più giovane di questo girone e siamo anche riusciti a conquistare il terzo posto nella speciale classifica delle formazioni che impiegano più sottoquota. Non capisco, insomma, tutto questo malessere che ho avvertito nelle ultime settimane di campionato. Per me abbiamo fatto un grande lavoro, i ragazzi sono stati eccezionali». Infine il saluto alla piazza: «Ho letto che di questa società si resta sempre tifosi ed è vero. Non sarò più l’allenatore della Sangiovannese ma la seguirò sempre con grande attenzione. Ringrazio la gente che ci ha sostenuto e la società»