Foto: Mauro Grifoni

In quella turbolenta annata 2016-2017 le abbiamo viste di tutti i colori, tra le tante partecipò a quel teatrino, seppur per pochissime partite, anche l’attaccante croato Ivan Milicevic, giocatore su cui la società riponeva grandi speranze per un attacco che, nonostante i nomi importanti acquistati in estate, stava facendo un po’ acqua da tutte le parti. Fu tesserato nell’ottobre del 2016, il tempo di scendere in campo qualche minuto con la Ribelle, formazione di Castiglione di Ravenna, e combinare la frittata dato che poche ore prima, nella stanza dei bottoni azzurra, non fu portato a termine il suo tesseramento con i romagnoli che, sconfitti sul campo, inoltrarono reclamo vincendolo senza troppi indugi. Da quella giornata collezionò appena altre tre presenze con Fiorenzuola, San Donato e Virtus Castelfranco Emilia per la bellezza di 199 minuti complessivi. Il suo addio, senza troppi rimpianti, fu consumato a gennaio dove salì in Trentino per giocare nella formazione del Dro. Da qui è tornato in patria nelle serie minori e, da un paio di anni ormai, gioca nella quarta serie tedesca, con ultima esperienza nelle fila del Waldmunchen in Bavaria, al confine con la repubblica ceca. Ha compiuto lo scorso febbraio 36 anni. Il suo arrivo fu una delle tante perle della gestione Perpignano che, per nostra fortuna, durò giusto qualche mese prima dell’insediamento ufficiale dell’attuale gruppo dirigenziale. Il classico giocatore che non ha lasciato il segno, anzi sì; quella gara persa a tavolino oltre alla barzelletta di Scandicci tolsero, alla nostra classifica, punti molto importanti che costarono poi cari nello spareggio retrocessione giocato, e perso, di fronte a 1000 sangiovannesi, a Colle Val D’Elsa. Fortuna che da lì a due mesi fummo ripescati. Giusto questo di bello ricordiamo di quel periodo.