Dalla trasferta di Albinia alla gara di ieri è passata solo una settimana. Si, 7 giorni che hanno completamente rovesciato e per l’ennesima volta gli umori di una piazza che dopo questa roboante vittoria pensava di aver individuato la strada giusta per agguantare la vetta che era ed è tutt’ora distante solo due punti. Anch’io sotto sotto ci speravo non sono ipocrita, credevo insomma calendario alla mano che quella di ieri poteva essere la giornata giusta per poter finalmente cantare “salutate la capolista” e invece sono rimasto fregato anche se rispetto ad altre volte molto meno. Già, perchè conoscendo i miei polli se da un lato ci speravo dall’altro sapevo che non era per niente scontato anche perchè di fronte arrivava una formazione come la Rignanese che non sarà il Barcellona della situazione ma comunque in grado per quelli che erano gli obiettivi di metterti i classici bastoni tra le ruote del carro. E così al triplice fischio è stato. Un copione già visto con il Lanciotto Campi, una squadra completamente incapace al cospetto di avversari che vengono a chiudersi di creare palle da gol ed impensierire il portiere ospite. Il motivo ? Non sta certo a me dirlo, è chiaro però che chi è stato acquistato in Estate ( e ridai !!!) per fare la differenza e trovare magari il gol risolutore in certe gare sta deludendo e non poco. Così cari miei non si va da nessuna parte, chi ha il compito di trovare una soluzione a tutto ciò è bene che ci pensi e bene perchè sono onesto nel dire che un gioco così scarso come quello visto in alcuni tratti di questo strano campionato erano anni che non lo vedevo. La palla inutile starci a girare troppo intorno passa a Stefano Calderini, colui al quale è stata affidata la panchina azzurra e tutti gli oneri tra i quali quelli di dare una continuità in fatto di gioco e risultati. Deve insomma vedere di cambiare qualcosa, non è certo il sottoscritto la persona più indicata a dire “fai questo” o “fai l’altro” però una volta per tutte occorre dare una precisa identità a questa squadra. Che ha buoni giocatori in tutti i reparti anche e sopratutto alla luce degli ultimi arrivi di Lepre, Stella e Morelli con gli ultimi due comunque ancora alla ricerca della forma migliore. Il fatto poi a fine partita che il presidente Grazi abbia puntato ancora l’indice dopo Sesto Fiorentino sul mister e sulle scelte tattiche per lui non corrette puzza tanto di bruciato, per essere chiari pare esser venuto meno quel rapporto di fiducia che nemmeno il solo punto nelle prime quattro gare di campionato aveva scalfito con un’intera piazza a contestare. Che per il tecnico fiorentino d’adozione la gara di Domenica rappresenti l’ultima spiaggia ? Forse si perchè le facce di Lorenzo e Maurizio Grazi in sala stampa al termine della gara parlavano da sole. In soldoni, o Calderini cambia modulo cercando quindi nuove soluzioni per uscire da questa discontinuità di risultati e prestazioni o secondo me s’apriranno scenari poco edificanti per quanto gli riguarda. Ora, qualcuno vedendo la classifica può tranquillamente asserire: “Ma come, mettete in discussione un allenatore terzo in classifica a due punti dalla prima?” Se fossimo in un altro girone e con un punteggio decisamente più alto sarebbe in effetti da incoscienti ma la Sangiovannese ad oggi è terza perchè il tasso tecnico del girone è scarso. Solo fosse capitata per non precisati motivi nell’altro raggruppamento a quest’ora avevamo già issato bandiera bianca da un pezzo.

Foto: Mauro Grifoni