Domenica, come noto, Sangio e Arezzo tornano ad affrontarsi a distanza di 13 anni dall’ultima gara giocata. Quando pensi a queste due squadre, a coloro che ne hanno determinato gioie e successi non può che venirti in testa Pierfrancesco Battistini, il “condor” che sia in amaranto che in azzurro non solo ha segnato tante reti ma anche vinto due campionati di Serie D. Un doppio ex, il classico spettatore interessato che non nasconde un pizzico di emozione quando lo avviciniamo, in esclusiva, per parlare della gara stessa: “Quando si affrontano due squadre a me care non è una mai sfida classica, figuriamoci poi Sangio – Arezzo che come calciatore, senza ombra di dubbio, sono state le società più importanti e che mi sono rimaste nel cuore. Ad Arezzo ho vinto una Serie D e dopo ci sono rimasto a vivere, ho fatto altrettanto a San Giovanni ma da voi ho avuto la soddisfazione di giocare anche in Serie C e restare tre anni cosa che non mi è mai capitata in carriera. Cosa penso di dopo domani ? Al di là dei momenti diametralmente opposti che stanno passando le squadre sarà una sfida avvincente, nessuna delle due può sbagliare e sarà bello rivedere un Fedini pieno con l’azzurro e l’amaranto a farla da padrone sulle tribune”. Come vede questa partita: “L’Arezzo dopo il pessimo campionato scorso ha addosso l’etichetta di indiscussa favorita e quella pressione che, settimana dopo settimana, cresce non gli permette di fare il minimo passo falso. D’altronde è una società importante, una tifoseria che in pochi possono permettersi e un unico obiettivo da conseguire che non è facile vista l’agguerrita concorrenza. La Sangio ? Per me qui deve scoccare la scintilla, i giocatori presi uno a uno non sono certo scarsi per la categoria ma chiaramente serve una scossa perché con questo passo vai da poche parti. La partita di Foligno alla fine ha segnato momentaneamente il cammino, sono dell’idea che se l’avesse portata in fondo sul 2-1 non avrebbe preso questa imbarcata col San Donato. Per me, comunque, può risollevarsi e glielo auguro di tutto sopratutto per Iacobelli che reputo un ottimo tecnico per la categoria. Potrebbe “smazzare”, cercare cioè qualche nuova soluzione ma mi rendo conto che è molto facile a dirsi meno a farsi”. Il campionato lo segue e si è fatto una sua personale idea: “Quest’anno rispetto agli anni scorsi c’è molta concorrenza in vetta, raramente ho visto così tante squadre racchiuse in così pochi punti e nei bassifondi non vedo a oggi una vittima sacrificale. Ogni Domenica qualche risultato a sorpresa viene fuori, guarda il Foligno che fino a due settimane fa pareva in caduta libera e poi è andato a recuperare due gol alla Sangio e a vincere a Città di Castello contro una Tiferno che stava vivendo sulle ali dell’entusiasmo. Mi sorprende, semmai, in negativo l’Unipomezia coi giocatori che ha. Ha però un presidente ambizioso e con grandi risorse, non mi sorprenderei se attuasse magari a Dicembre una mezza rivoluzione”. Come sempre non può mancare il pronostico, il bomber se la cava con grande diplomazia: “Sono discorsi magari fatti, letti e riletti ma io ho il cuore diviso a metà e la Domenica i primi risultati che vado a vedere sono quelli della Sangio e dell’Arezzo. Non mi sbilancio su questa partita, di sicuro tifo Arezzo per la vittoria del campionato e altrettanto auguro alla Sangio di restare in categoria perché una società e una piazza così importante deve quantomeno giocare in un campionato nazionale”.