Per Nicola Del Grosso (nella foto di Mauro Grifoni) quella di domani a San Giovanni non sarà una partita come tutte le altre. Per la prima volta arriva con il suo Grassina da ex, ferito dalla sconfitta interna patita con l’Ostia ma comunque voglioso di chiudere in bellezza il 2020. Più di un pizzico di emozione ci sarà nel varcare la soglia di quello spogliatoio che, nel corso dei tre anni trascorsi da noi, gli ha regalato diverse gioie oltre ad obiettivi centrati come le tre permanenze in categoria e la qualificazione, davvero insperata alla vigilia, nei play-off con lo spareggio di Imola. “Sarei comunque tornato per fare gli auguri di Natale a tutti – afferma in esclusiva al nostro portale lo stesso DG rossoverde – ma il destino ha voluto che venissi a San Giovanni proprio in occasione dell’ultima gara di questo tribolato anno. Per me sarà un po’ come tornare a casa, ho tanti amici all’interno della società e della tifoseria, chiaramente per un’ora e mezzo ci sarà solo il rosso verde del Grassina e la voglia di tornare a far punti dopo lo scivolone interno di domenica ma, con estremo piacere, a fine partita comunque andrà mi rivedrò volentieri con tutti per scambiarci gli auguri. D’altronde chi non è stato a San Giovanni non può capire, è un ambiente che ti rimane dentro come la più bella delle cose ed oltre ad avere grande stima della società ce l’ho anche per dei confronti dei tifosi che, in questa categoria, hanno pochi eguali. Sarà, come ribadisco, emozionante ritornare da avversario degli azzurri. Solo durante la partita sicuramente non ci penserò”. I momenti piacevoli e quelli da dimenticare nel corso di questo suo triennio con i nostri colori: “Con piacere ricordo naturalmente il primo derby vinto a Montevarchi ai calci di rigore, alla vigilia di quella partita ero non poco impaurito di uscire con una sonora sconfitta per la rivoluzione tecnica adottata ed invece, come nelle più belle favole, vincemmo anche con merito costruendo il primo grande successo di una stagione che ha avuto poi il prologo dei play-off. Questi sono senz’altro i momenti più belli che ho vissuto in azzurro. I più brutti? Quando a febbraio ho preso la decisione di lasciare San Giovanni per i miei problemi di salute non è stato senz’altro facile comunicarlo alla società con la quale avevo un rapporto schietto e sincero. Calcisticamente, se proprio devo ricordare un episodio, mi viene in mente la trasferta di Sinalunga dove perdemmo 2-0 senza mai dare l’impressione di essere squadra. Entrai nello spogliatoio furibondo al termine di quella partita, accusai i giocatori di non rispettare la maglia tantomeno la società e ancora ricordo benissimo quel Mercoledì. Per il resto qualche bella vittoria abbinata a qualche altra sconfitta che non ho digerito, questo però è il calcio ma tutto sommato è un bilancio estremamente positivo considerato che abbiamo sempre raggiunto gli obiettivi che ci aveva chiesto la società.” Il suo ritorno a Grassina, una società con la quale aveva già lavorato in passato e con ottimi risultati: “Avevo bisogno di una soluzione accanto casa proprio per motivi personali e di salute. Ho sempre avuto un gran rapporto con il presidente Zepponi, che una volta saputo del mio addio a San Giovanni mi ha cercato ed insieme ci siamo nuovamente trovati per portare avanti un progetto che nel corso degli anni ha conseguito risultati importanti. È proprio a km zero per quanto mi riguarda, talvolta vado anche a piedi allo stadio ! In campionato abbiamo avuto qualche scivolone di troppo, è vero, ma senz’altro sono stati gettati via anche dei punti per nostro demerito vedi l’ultima gara giocata. Siamo solo all’inizio, il nostro obiettivo rimane la salvezza e cercheremo con tutte le nostre forze di poterla raggiungere evitando magari è sempre pericolosa lotteria dei play out”.