Di Leonardo De Nicola

Trovandomi qualche anno fa a Ferrara per una cerimonia della vecchia SPAL incontrai fra i tanti Saul Malatrasi, campione pluridecorato con Inter e Milan .
Nel parlare, venne alla fine fuori che ero di San Giovanni Valdarno …..un sussulto e subito passò a decantarmi le doti tecniche di un calciatore mio concittadino passato ai suoi tempi dalle parti della città degli estensi ed alla corte di Paolo Mazza.
Detto da Malatrasi che nella sua carriera ha giocato con gente qualunque come Mazzola ed il divino Gianni, l’apprezzamento fatto da così tanto campione suonò ai miei orecchi come qualcosa di grandioso ed immenso.
Ci ha lasciati stamani Piero Rossi, ovvero uno dei talenti più puri mai espressi dal calcio di San Giovanni. Ho dei ricordi sfumati di lui quando trentenne ritornò in azzurro nella squadra allenata da Ivano Corghi da Correggio ma modenese di adozione. La squadra di Badiani e di Luchitta, di Vitali e Venturelli, di Kostner e Cianchi ed in cui trovò spazio anche un altro ex spallino, ovvero Bruno Matassini da Meleto.
Ma il prode Piero il meglio di sé l’aveva già dato ampiamente con tanti saluti e molto rammarico per una carriera che poteva essere più luminosa. Aveva una muscolatura impressionante in un corpo scattante e potente, un gioco frenetico ed arrembante con una tecnica straordinaria. Ma anche muscoli di seta sempre al limite del k.o che ne condizionavano il rendimento sul campo. Ed infatti io lo ricordo sempre o quasi con tanto di fascia elastica sulla gamba a proteggere spesso vanamente i muscoli che sembravano uscire dal corpo.
Cresciuto nel sempre prolifico vivaio azzurro al vecchio Galli e subito distintosi per qualità superiori alla media dell’intero baccellaio, Piero fece giovanissimo il suo esordio in prima squadra: in contemporanea ad un altro straordinario talento come Giovanni Kostner e in una stagione che vide pure gli esordi di altri due ragazzi del settore giovanile come Paolo Palazzini e Franco Picchioni, padre di Gianni.
Sotto la guida tecnica di Arduino Romoli, Rossi fece il suo esordio il 20 maggio del 1956 a Monte San Savino andando poi quattro volte a segno nella gara interna contro la Fortis Juventus all ‘ultima giornata di campionato.
22 presenze e 5 goal nella stagione successiva 56-57 quando a dirigere la squadra fu chiamato a San Giovanni l’ex campione di salto in lungo Arturo Maffei, olimpionico di Berlino 36 nella gara vinta dal leggendario Owens.
Ma l’annata da ricordare resta quella successiva, il campionato 1957 -58 che riportò in quarta serie gli azzurri di Acconcia. Piero con 20 reti in 31 gare fu il cannoniere della squadra formando con Paolo Palazzini da Bucine un tandem offensivo straordinario.
Sui nostri attaccanti in giovane età erano oramai puntate le attenzioni di club importanti: Rossi prese così la strada di Ferrara dove regnava padrone assoluto il presidentissimo Paolo Mazza che, si mormorava, facesse persino la formazione alla domenica.
Rossi si ritagliò l’esordio nella massima serie nazionale, avendo qualità indiscusse ma anche una lunga serie di infortuni muscolari che, in pratica, finirono per decretarne l’uscita anticipata dal calcio che conta.
Tornò così anche in azzurro, prima con Maurilio Prini poi, come detto, con Corghi. A 30 anni insomma pieno di acciacchi sembrava già invecchiato in anticipo e di lui rimanevano sempre quei guizzi strepitosi negli anni del vecchio Galli quando lasciò presagire una carriera straordinaria. 35 le sue reti in maglia azzurra, delle quali ben 20 in quella stagione di vera gloria 62 anni fa.
Finì la carriera sportiva a Castelnuovo e rimase in città con un fare discreto e lontano sempre dai riflettori sposando una nota imprenditrice di abbigliamento e condividendo le gioie ed anche i dolori familiari come una brutta disgrazia capitatagli alcuni anni fa.
Ma ci lascia oggi un satanasso del pallone di San Giovanni e ..quando io ricordo ai vecchi sportivi chi era il più forte in molti rispondono …anche Piero del Rossi che…La terra ti sia lieve.


Nella foto un momento storico: è il 27 aprile del 1958 quando Piero segna la rete del momentaneo pari a Chianciano, nella sfida decisiva per la promozione vinta poi dai nostri con un goal di Berini alla presenza di 800 sangiovannesi giunti con ogni mezzo