La scorsa settimana abbiamo sentito Federico Nofri, stavolta è il turno di Fabio Pallari (nella foto by Sangiovannese calcio) mister di una Juniores che stava battagliando per il primo posto con il Montevarchi. La sua, rispetto al collega della prima squadra, è una giornata più intensa anche per impegni di lavoro che continuano nonostante il periodo: “Sì, sono impiegato nel settore commerciale e la mattina grazie alle tecnologie di oggi lavoro tramite il computer anche con qualche bega l’ammetto perché fare smart working non è la stessa cosa che avere contatti stretti. Una volta fatto questo ed essermi dedicato alla famiglia si apre la parentesi del calcio, mi sto aggiornando con i colleghi sempre tramite video conferenze e sviluppo ulteriormente il mio livello di lavoro come tutti dovrebbero fare con appunti che ho preso, filmati e cose similari. Sto ristrutturando il lavoro sul campo, ora ho molto più tempo di prima e quindi ne approfitto”. Non solo lavoro per sé stesso ma un occhio importante anche ai suoi ragazzi che continua naturalmente a sentire: “Luciano Bruni gestisce la comunicazione coi ragazzi con la mia supervisione, sono state date delle schede di lavoro grazie a Gianmaria Bernini i cui report arrivano giornalmente a noi. Oltre a questo facciamo dei video, ci alleniamo con applicazioni specifiche e giusto per sviare un attimo dal calcio facciamo anche dei quiz che non riguardano solo il pallone. In questi giorni ad esempio ne abbiamo fatto uno sulla matematica, i 4 vincitori hanno guadagnato una cena a casa mia a menù già fissato con pasta al sugo e roast-beef. Andiamo avanti così, senza nulla togliere al lavoro ma è giusto anche distrarsi da quello che sta accadendo in Italia”. E per quanto concerne la solita domanda delle domande va dritto verso un’unica direzione: “Per me non riapriranno nemmeno le scuole, ai ragazzi viene a mancare una parte basilare della loro crescita figuriamoci se io genitore mando mio figlio a giocare a calcio. Parlo di settore giovanile, è folle pensare di ripartire questo almeno è il mio pensiero. Quando le fabbriche riapriranno e si tornerà ad una vita normale allora ne riparleremo ma allo stato attuale non ci sono i presupposti, è così credo nelle categorie importanti figuriamoci tra i dilettanti o nel settore giovanile. La FIGC deve comunque pensarci, reperire dei fondi che aiutino tutte le società perché con una crisi del genere ci sarà una moria impressionante di squadre ai nastri di partenza del prossimo campionato”.